La Juventus attraversa un momento complesso, reduce da quattro pareggi consecutivi tra campionato e Champions League. Le prestazioni della squadra allenata da Igor Tudor stanno alimentando un ampio dibattito tra tifosi ed esperti, molti dei quali si interrogano sulla bontà delle scelte tattiche dell’allenatore croato. Tra le voci più autorevoli che hanno espresso un giudizio critico c’è quella di Alessio Tacchinardi, ex centrocampista bianconero, che ai microfoni de “IlBianconero” ha analizzato nel dettaglio la situazione: “Partiamo dal presupposto che io ho provato a allenare: poi non sono stato bravo e quindi non alleno più, però se mi parli del modulo peggiore per poter allenare la tua squadra, per cercare di essere arrembante, ti dico il 3-4-2-1, perché con quel modulo lì ti abbassi, difendi veramente con tutti i tuoi giocatori in area di rigore e quando riparti non hai mai nessuno là davanti”.

Parole chiare e dirette, con le quali Tacchinardi mette in discussione il 3-4-2-1 scelto da Tudor fin dal suo arrivo alla Juventus.

Le parole di Tacchinardi

L’ex bianconero sottolinea come la disposizione tattica attuale non valorizzi le caratteristiche dei giocatori a disposizione: “È da capire bene, secondo me, se questi giocatori sono adatti alle caratteristiche di questo modulo, perché anche Koopmeiners l’abbiamo visto in enorme difficoltà. Però, se vuoi giocare con due tre quartisti, con quel modulo, i 2 trequartisti devono spaccare, cioè ti devono fare la differenza. Altrimenti se metti lì un Adzic oppure un Koopmeiners non andrai mai bene, per le loro caratteristiche”.

Per Tacchinardi, dunque, il problema principale non riguarda solo l’atteggiamento, ma anche la compatibilità tra uomini e sistema di gioco.

Il 3-4-2-1, secondo l’ex centrocampista, tende a schiacciare la squadra e a limitare la capacità offensiva dei giocatori, soprattutto quando i due trequartisti non riescono a creare superiorità o ad incidere negli ultimi metri.

Altro nodo cruciale è il centrocampo, dove secondo Tacchinardi manca fisicità e interdizione: “Vedo che Locatelli e McKennie non hanno la forza di tenere un centrocampo a due. Mi auguro che Igor Tudor e il suo staff siano molto onesti per fare riflessioni come questa: ‘Ma questo abito è giusto per questa squadra?’”.

Tudor va avanti per la sua strada

Nonostante le critiche, Tudor al momento non sembra intenzionato a stravolgere il suo impianto tattico. L’idea è quella di proseguire con il 3-4-2-1, sistema che l’allenatore ritiene più adatto a garantire equilibrio, soprattutto in fase difensiva.

Tuttavia, tra i tifosi cresce la richiesta di un ritorno alla difesa a quattro, nella speranza di vedere una Juventus più aggressiva e capace di dominare le partite.

Sul fronte offensivo, il tecnico croato continua a ruotare i suoi attaccanti: Vlahovic, Openda e David si alternano di gara in gara, senza che emerga un titolare fisso. Una gestione che, almeno per ora, non sembra destinata a cambiare. Tudor vuole mantenere tutti motivati e pronti a dare il proprio contributo, ma il momento della Juventus impone riflessioni profonde. I prossimi impegni saranno decisivi per capire se la fiducia nel 3-4-2-1 verrà ripagata o se, come sostiene Tacchinardi, sarà necessario cambiare rotta.