La Juventus è alle prese con la prima sconfitta stagionale e, di fatto, per i bianconeri si apre una crisi di risultati, visto che la squadra non vince dal 13 settembre. Un periodo difficile, che rischia di incrinare le certezze costruite nei mesi scorsi e che impone una riflessione profonda all’interno dell’ambiente juventino. Del momento che sta vivendo la Vecchia Signora ne ha parlato Michele Padovano dagli studi di Sky Sport, commentando senza giri di parole quanto visto nell’ultima gara: “A me piacerebbe anche ascoltare il pensiero dei dirigenti a riguardo.
Sentire il parere di Comolli – ha spiegato l’ex calciatore bianconero dopo la sfida col Como – secondo me sarebbe utile anche a noi, per capire quali siano i loro programmi”.
Padovano: 'Squadra senza identità'
Le parole di Padovano fotografano una situazione di incertezza che sembra coinvolgere non solo la squadra, ma anche la società. Il dirigente francese Damien Comolli, arrivato in estate per dare una nuova direzione al progetto, è chiamato ora a dare un segnale chiaro, sia sul piano comunicativo sia su quello tecnico. La Juventus deve ritrovare certezze e soprattutto una propria identità, come ha sottolineato ancora Padovano: “Sono d’accordo: questa squadra, al momento, non ha un’identità”.
Le difficoltà emerse nelle ultime settimane non riguardano soltanto il gioco, ma anche l’aspetto mentale. La sconfitta contro il Como, avversario organizzato, ha messo i bianconeri di fronte a un bivio. Da una parte c’è la necessità di reagire subito per non compromettere il cammino in campionato e in Europa; dall’altra, la consapevolezza che il progetto tecnico è ancora in costruzione. “Credo che sia proprio evidente che …è una squadra che, rispetto a Inter e Napoli, ha sicuramente qualcosa in meno che sicuramente ha qualcosa in meno”, ha aggiunto Padovano, evidenziando come la Juventus, a oggi, sembri meno competitiva rispetto alle principali rivali per lo scudetto.
Le parole di Locatelli
In questo contesto complicato, anche i giocatori provano a mantenere compattezza e spirito di gruppo.
Al termine della gara contro il Como, il capitano Manuel Locatelli, in conferenza stampa, ha espresso tutta la sua delusione per il momento negativo, invitando però la squadra a restare unita: “Ci manca cattiveria sotto porta: non è un problema solo degli attaccanti, ma dell’intera squadra”. Parole che riflettono un senso di responsabilità collettiva e la volontà di non cercare alibi.
Il tempo per reagire, tuttavia, è poco: mercoledì 22 ottobre la Juventus affronterà il Real Madrid, una sfida che potrebbe rappresentare una svolta, in un senso o nell’altro, per la stagione bianconera. Locatelli lo sa bene e per questo ha voluto lanciare un messaggio di coesione: “Dobbiamo seguire quello che dice il mister, la società”.
Il capitano ha poi ribadito un concetto fondamentale per il gruppo: “Bisogna avere fiducia nei compagni: non deve mai mancare quando indossi questa maglia”.
La Juventus è chiamata a una prova di maturità. Servirà una reazione immediata per non lasciare che la crisi si trasformi in un vero e proprio tracollo. Le parole di Padovano e Locatelli mostrano che la consapevolezza c’è, ma ora dovranno essere i fatti a parlare. Perché, come spesso accade a Torino, è nei momenti più difficili che si misura il vero spirito bianconero.