La Juventus esce con le ossa rotte dalla gara contro il Napoli, una partita che rischia di segnare profondamente l’ennesimo momento difficile di una stagione nata male e che continua a scivolare in una spirale negativa. La sconfitta al cospetto dei partenopei non è stata soltanto un passo falso sul piano del risultato, ma anche un campanello d’allarme per ciò che la squadra ha mostrato – o, più precisamente, non ha mostrato – in termini di personalità, organizzazione e capacità di reagire nelle situazioni complicate.
Le critiche, come prevedibile, non sono mancate.
Fabio Ravezzani, tramite X, ha puntato il dito direttamente contro Luciano Spalletti, mettendo in dubbio sia la gestione della partita sia l’atteggiamento del tecnico nel post-gara: “Pessime anche le dichiarazioni post. Sembra ancora sotto shock”. Parole dure, che rispecchiano il malessere di una parte del tifo e degli addetti ai lavori, convinti che la Juventus sia finita in una spirale negativa da cui fatica a uscire.
L’analisi di Ravezzani
Il direttore di Telelombardia ha poi evidenziato un altro aspetto che sta facendo molto discutere: i cambi effettuati da Spalletti durante la partita. Secondo Ravezzani, quelli di Conceição e Yildiz sarebbero stati quantomeno affrettati: “Poi sull’1-1 toglie gli unici pericolosi e perde la partita”.
Una critica precisa e diretta, che mette in discussione la lettura della gara da parte dell’allenatore, accusato di aver rinunciato troppo presto alle sue principali fonti di imprevedibilità offensiva in un momento in cui la Juve sembrava poter far male.
Le perplessità non si sono limitate alle sostituzioni, ma hanno riguardato anche le scelte iniziali. Ravezzani è stato netto anche su questo punto: “Spalletti ne fa di tutti i colori. La catena Cabal-Koop disastrosa. Accentra Yildiz e Conceicao senza senso. Rimedia con un centrale inutile ma di ruolo”. Una bocciatura senza appello, che riflette il clima di frustrazione attorno a una squadra che continua a offrire prestazioni al di sotto delle aspettative.
Calendario impegnativo
Tuttavia, non c’è tempo per piangere sul latte versato. Il calendario non concede tregua e la Juventus è chiamata a reagire immediatamente. Il 10 dicembre arriverà la sfida contro il Pafos, un appuntamento che può già essere considerato decisivo. Quattro giorni più tardi, poi, ci sarà il confronto con il Bologna, un’altra partita che si preannuncia fondamentale per risollevarsi e ritrovare un minimo di fiducia.
Per queste due gare i bianconeri avranno l’acqua alla gola: non potranno fare altro che vincere. È una condizione che la Juventus conosce bene, almeno sulla carta, ma negli ultimi anni la squadra ha spesso fallito proprio quando c’era bisogno di alzare il livello.
Ed è da qui che nasce la domanda che in molti si stanno ponendo: questa rosa è davvero in grado di reggere la pressione? La risposta, giocando alla Juventus, dovrebbe essere scontata. Ma i fatti recenti raccontano una storia diversa, fatta di occasioni sprecate e di aspettative disattese.
I tifosi, comprensibilmente provati, continuano a sperare in un cambio di rotta. Ma il popolo juventino, oggi, sembra più sconsolato che mai. La prossima settimana potrà dire molto del futuro della squadra e, forse, anche del suo allenatore. Sta alla Juventus dimostrare di essere ancora in grado di reggere il peso della sua storia.