Ancora tutta da chiarire la vicenda che vede coinvolti un ragazzino di 14 anni e il suo insegnante che - nell'Istituto alberghiero di Assisi frequentato dal ragazzo - durante la lezione avrebbe messo le mani al collo del quattordicenne proferendo frasi omofobe come "è brutto essere gay e tu ne sai qualcosa".

La vicenda è accaduta pochi giorni fa in una classe nella quale, secondo quanto confermato anche da 3 compagni di classe del giovane, il professore camminando per la classe avrebbe dato del gay al ragazzo guardandolo negli occhi e facendone espressamente nome e cognome. Il quattordicenne a quel punto avrebbe risposto al professore dicendo "sicuro, ne so qualcosa da quando conosco lei". Questa frase di scherno, evidentemente inaspettata per l'insegnante, ne avrebbe causato una reazione rabbiosa in seguito alla quale il professore avrebbe dato due pugni alla spalla, due calci nelle gambe e avrebbe preso il quattordicenne addirittura per il collo.
Secondo quanto raccontato dall'avvocato della vittima, il ragazzo una volta giunto a casa ha raccontato la vicenda ai genitori solo dopo molte insistenze, mostrando loro anche un livido sulla coscia giudicato guaribile in 5 giorni dai medici dell'ospedale dove si è recato per i controlli del caso. Dopo l'esito della visita medica il professore è stato denunciato e il preside della Scuola, una volta venuto a conoscenza del fatto, ha provveduto immediatamente e in via cautelativa a spostare il ragazzo in un'altra sezione in attesa che gli inquirenti indaghino e facciano luce su quello che è realmente successo.
Il professore dal canto suo si difende affermando di non essere né violento né omofobo. Chiede a chi lo accusa se lo ritenga impazzito: dopo 13 anni di insegnamento come precario finalmente l'anno prossimo diventerebbe insegnante di ruolo, ha insegnato negli istituti di pena, a master per disturbi dell'attenzione, gli alunni gli hanno sempre voluto bene. Sarebbe impazzito tutto d'un colpo arrivando a picchiare in classe davanti a tutti un suo alunno?

La madre del quattordicenne cerca intanto di far calare un velo di riserbo sulla vicenda per tutelare il figlio che ora teme di essere schernito a scuola, e che nei giorni scorsi sarebbe stato inseguito dalle telecamere fuori dalla scuola: "Ha 14 anni, non è giusto che abbia tutto questo peso addosso". Ultimamente, a quanto pare, la scuola non è più il luogo così sicuro dove mandare tranquillamente in propri figli.