Gli strumenti, che erano stati ibernati durante il viaggio per mezzo del gelo dello spazio remoto sono stati riattivati da un computer collegato ad una sveglia, quando il lander si trovava a 22 Km dalla destinazione.
Per l'accometaggio, cioè l'atterraggio sulla cometa, ci sono volute 8 ore e ci sono stati anche momenti di tensione a causa di un problema tecnico durante la discesa anche se l'intoppo è durato poco e l'ulteriore operazione è proseguita senza altri problemi. Una volta che è avvenuto il distacco della sonda e l'atterraggio del lander, su una superficie abbastanza soffice da far compiere al lander un saltello di circa 40 centimetri, un messaggio è stato lanciato verso la Terra ed ha raggiunto il nostro pianeta dopo un viaggio di 28 minuti nell'universo, accolto da applausi e qualche pianto liberatorio per il successo ottenuto e la tensione accumulata durante i 10 anni del lungo viaggio. A capo di tutta l'operazione dell'Agenzia spaziale europea ci sono due italiani e cioè Paolo Ferri, il direttore delle missioni ESA e Andrea Accomazzo, colui che coordina il gruppo formato da 15 persone che controllano tutte le varie operazioni della missione Rosetta.
Un grande successo, quindi, e un grande passo avanti sia per l'Europa che per l'Italia. Unico problema è il rischio di un distacco: infatti da quanto si è appreso da un messaggio dell'Esa su Twitter, sembra che Philae non sia del tutto ancorato alla cometa e quindi rischia che possa distaccarsi. Lo staff dell'Agenzia si sta già attivando per capire il motivo di questo non perfetto ancoraggio.