La venticinquenne Veronica Panarello ha mentito spudoratamente. Questo emerge chiaramente dalle indagini condotte dagli uomini della Polizia Scientifica che indagano sul caso Loris dal giorno del ritrovamento del cadavere in quel canalone. Le telecamere che hanno inquadrato la Polo di Veronica Panarello quella mattina del 29 novembre dimostrano che non ha mai accompagnato il figlio Loris a scuola. Troppi racconti non coincidenti, diversi 'non ricordo', hanno insospettito gli inquirenti che hanno stretto il cerchio delle indagini sulla donna.

Se è stata lei mi cade il mondo addosso

Così Davide Stival, padre di Loris, esprimeva il suo pensiero che la moglie era formalmente sospettata dell'omicidio del figlio.

La conferma della svolta delle indagini si è avuta quando davanti alla loro casa di Via Garibaldi 82 a Santa Croce Camerina si sono sentiti gli stridii di frenata di tre auto civetta della Polizia. Gli uomini condotti dal Capitano Domenico Spadaro hanno prelevato i due coniugi notificando il fermo alla signora conducendoli in questura per un interrogatorio durato sei ore.

Omicidio aggravato

E' questo il capo di accusa che pende sul capo di Veronica Panarello, reato a cui la Procura di Ragusa ha aggiunto l'aggravante di occultamento di cadavere. Nel verbale redatto dagli inquirenti non compare nessun altro indagato, confermando che avrebbe dunque fatto tutto da sola cercando di depistare le indagini con continue bugie.

La prozia

Un antefatto aveva dominato la scena nei giorni immediatamente precedenti il fermo della donna. Si tratta di un post su Facebook dove la prozia di Loris scriveva 'questa non è la famiglia del Mulino Bianco'. La stessa, dopo aver invocato un 'bastardi costituitevi!', ha aggiunto un commento che molti ritengono determinante per capire se è vero che al delitto abbia partecipato un secondo elemento. 

La dinamica dell'omicidio

Arriva dall'autopsia condotta sul corpo del piccolo Loris la verità circa la dinamica esatta del delitto: è stato ucciso mentre aveva i polsi legati.

Le tracce delle fascette rilevate non lasciano dubbi in proposito. La morte è sopraggiunta per strangolamento e la dinamica rivela che si è trattato indubbiamente di omicidio volontario. Il giallo di Ragusa registra la svolta a soli 10 giorni dal fatto.