Natale duro per il muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti, sospettato di essere il responsabile della morte della tredicenne di Brembate Yara Gambirasio, avvenuta nell'ormai lontano 2010. La permanenza in carcere non è mai facile ma Bossetti è una di quelle persone che si è trovato male fin dall'inizio, quando è stato posto in regime di isolamento per ragioni di sicurezza. I suoi familiari, moglie in testa, sono compatti dalla sua parte: non ritengono Bossetti capace di fare una cosa del genere.
L'uomo ha comunque sentito il bisogno di esternare tutto il suo malanimo con queste significative parole: "Questo non è Natale, con tutto il rispetto per quelli che sono qui con me, la mia casa è un'altra".
Bossetti è stato arrestato dopo che l'esame del dna rinvenuto sul corpo di Yara Gambirasio ha portato fino a lui. Bossetti è padre di tre figli che hanno 13, 10 e 8 anni che in occasione del Natale potranno incontrare il padre insieme alla madre Marita Comi.
Bossetti ha oggi 44 anni. Marita Comi ha fin dall'inizio appoggiato la linea del marito, lasciando intendere che a uccidere Yara deve essere stata un'altra persona che dunque si trova in libertà. Ultimamente la situazione del sospettato si è ulteriormente ingarbugliata. Da un lato si è sparsa la voce della presenza di un'immagine fotografica che lo ritrae con la giovane. Tale fotografia sarebbe nella memoria di un cellulare nella disponibilità di Bossetti stesso.
Dall'altro lato gli uomini del Ris di Parma hanno reso nota la relazione sulla Volvo V40 grigia e il furgone cassonato Iveco Daily di Bossetti: sui mezzi non c'è traccia di Yara. uno dei legali dell'uomo (Silvia Gazzetti) ha intanto abbandonato la difesa. La famiglia di Yara Gambirasio attende lo sviluppo degli eventi con grande compostezza.
Sul corpo della ragazzina di Brembate, deceduta per ipotermia e cioè per il freddo, furono trovate tracce di lesioni da arma da taglio. Yara fu però successivamente rivestita prima di essere abbandonata in un campo in località Chignolo.