Le truppe ucraine stanno ritirando l'artiglieria dal fronte a Est, quindi attualmente sembra venga rispettato il cessate il fuoco stipulato a Minsk e destinato a entrare in vigore dal 15 febbraio. I militari hanno mostrato ai giornalisti sette o otto mezzi trainati dalla linea del fronte al villaggio di Paraskoviyvka, a Nord della roccaforte governativa di Artemivsk. Già in precedenza si era notato un grande fermento, con un convoglio di 30-40 veicoli di artiglieria pesante e mezzi corazzati che aveva lasciato il fronte.

Questa mossa rappresenta il primo importante passo con il quale si riconosce che la tregua è stata davvero rispettata, una settimana dopo aver subito una delle peggiori sconfitte della guerra per mano dei ribelli separatisti, che inizialmente avevano lanciato un'imponente offensiva, ignorando il cessate il fuoco.

I ribelli separatisti filo-russi, che hanno aderito alla tregua dopo l'ultima proficua controffensiva, hanno arretrato le armi pesanti per due giorni, ma Kiev aveva fino ad ora temporeggiato nell'attuare la ritirata, sostenendo che i combattimenti non erano ancora cessati. Tuttavia Giovedì l'esercito non ha riportato caduti al fronte per il secondo giorno consecutivo, ed è la prima volta, dopo il cessate il fuoco, che le truppe non hanno riportato perdite. La tregua quindi è iniziata.

Il ritiro dell'artiglieria è il secondo punto dell'accordo di pace raggiunto a Minsk, quindi implicitamente ciò sta a significare che la "fase uno" dell'accordo è stato già riconosciuta da entrambe le parti.

Oggi l'Ucraina ha iniziato a richiamare l'artiglieria con munizioni da 100 mm dalla linea del fronte", così afferma il portavoce dell'esercito in un comunicato, aggiungendo che questa mossa sarebbe monitorata dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ma "in caso di tentativi di offensive nemiche", avrebbero sospeso le manovre di ritirata. Alcuni corrispondenti hanno affermato di non aver udito colpi di artiglieria a Donetsk, confermando così la tregua in atto.