In pochi pensavano che dopo il nazismo potesse venirsi a creare qualcosa che avesse potuto solo avvicinarsi a quella estrema barbarie. Ma la nascita dell'Isis ha tolto ogni dubbio: siamo di fronte a persone che ragionano come se vivessero nel Medioevo, prigionieri della loro ignoranza, di un fanatismo portato fino allo stremo, che toglie ogni luce di civiltà. Ed è la violenza il modo in cui si esplica quest'ignoranza: una violenza esibita in modo martellante, a sfidare il mondo occidentale, che può solo rimanere attonito di fronte a tanta barbarie.

Questa volta, a fare le spese della furia devastatrice dell'Isis sono stati millenni di Storia, di quella Storia che noi stessi occidentali insegniamo nelle nostre scuole, di quella Storia che si insegna in tutto il mondo. 

Isis, scempio a Ninive: i jihadisti distruggono reperti e statue antiche, orrenda barbarie

La furia devastatrice dei fondamentalisti islamici si è abbattuta sulle opere d'arte di Ninive, l'antica capitale del regno assiro che si trova alla periferia dell'antica Mosul. Gli uomini dello Stato Islamico hanno barbaramente distrutto statue e bassorilevi antichi, molti dei quali risalivano a più di tremila anni fa, utilizzando picconi e martelli pneumatici. Davvero raccapriccianti le immagini che stanno circolando sul web: è un vero e proprio insulto all'arte, una distruzione inspiegabile di millenni di storia e di cultura, uno scempio orrendo.

Le immagini sono state diffuse tramite un account Twitter utilizzato dall'Isis: il video, della durata di cinque minuti, mostra i fondamentalisti islamici che distruggono senza pietà i reperti archeologici della civiltà assira, tra cui un toro con le ali, simbolo dell'antica divinità mesopotamica di Nergal. I jihadisti credono in una dottrina che vieta la riproduzione di uomini e di animali, in quanto contraria al culto di Allah.

"Il Profeta Maometto ci esorta a di rimuovere e di distruggere gli idoli. All'inizio del video si può vedere anche un raccapricciante rogo di libri sottratti alle biblioteche. L'Isis la chiama "promozione dei valori e della virtù"; noi non possiamo che inorridire: nel 2015 c'è qualcuno che ritiene sia giusto distruggere la Storia.