Ancora vivo il terrore nel cuore della Tunisia, ad una settimana dal terribile attentato che ha tolto la vita a diversi innocenti. Stamani, in occasione della visita del ministro degli esteri Gentiloni, il museo del Bardo è stato eccezionalmente riaperto. Intanto è spuntato un video girato da una coppia di turisti italiani, che documenta quei momenti terribili durante l'attentato. Drammatici i momenti dell'attacco terroristico a Tunisi, mentre la guida turistica sta descrivendo alcuni capolavori artistici conservati al Bardo, si avverte un primo sparo.

Tutti rimangono per un attimo immobili, pensando sicuramente che stia accadendo qualcosa di sinistro, poi arrivano i colpi a raffica. Gli spari sono sempre più vicini, i turisti allora realizzano che è in corso un attacco e cercano disperatamente una via di fuga. Le immagini del video sono concitate, ma la videocamera in mano ad una turista di Latina continua a riprendere tali momenti pieni di tensione e terrore.

Immagini struggenti e drammatiche

La donna nella fretta dimentica la videocamera accesa, intanto le esplosioni continuano ed il gruppo di turisti si ferma in cima ad una scalinata. C'è chi raccomanda di stare zitti, una donna ripete più volte che il marito è stato colpito. I minuti diventano interminabili, fino a quando una guida, con l'ausilio di un tunisino, fa uscire i turisti da una porta secondaria e l'incubo termina per chi è sopravvissuto.

Le pareti del museo del Bardo a Tunisi portano i segni del passaggio dei terroristi, in primis i segni dei proiettili sparati all'impazzata da tali criminali, tramite cui hanno ucciso ventuno persone, tra le quali quattro italiani. Fuori dall'edificio la gente ha protestato ed ha esibito striscioni, tuttora i tunisini hanno paura, ma allo stesso tempo rifiutano l'etichetta di Paese a rischio.

Questo però è un segno positivo di rivalsa, anche perché dopo uno stop forzato, domenica il museo riaprirà regolarmente, in occasione della marcia internazionale contro il terrorismo, evento per cui sono stati invitati alcuni leader di Paesi vicini ed anche europei. Così come Parigi all'indomani della strage al Charlie Hebdo, anche qui è prevista una manifestazione popolare, poichè la Tunisia non ha intenzione di piegarsi alla logica del terrore.

Dopo la strage al museo del Bardo, il presidente tunisino ha ammesso che ci sono state delle falle all'interno della sicurezza ed ha assicurato che prenderà dei provvedimenti molto severi nei confronti delle alte cariche della polizia, responsabili di questa immane tragedia. La tensione comunque è presente, infatti sono stati sospesi i voli da Tunisi per le città libiche di Tripoli e Misurata, mentre gli agenti sono ancora sulle tracce del terzo attentatore. Per ora sicuramente sono state una quindicina le persone fermate; nella capitale tunisina si trovano ancora le due italiane ferite: Lorena Boni, che potrebbe essere dimessa nelle prossime ore, ed Anna Abbagnale, ricoverata nell'ospedale militare della città.