Le ultime news che vi avevamo dato la settimana scorsa su Elena Ceste erano relative alla decisione del giudice Marson di rinviare il marito a "giudizio immediato" in quanto il materiale probatorio appare sufficiente a sostenere l'accusa. Buoninconti viene accusato di avere abilmente nascosto il corpo della donna in un canale di scolo dove è stato casualmente trovato in seguito durante alcuni lavori di ristrutturazione dell'area. La coppia risiedeva a Costigliole d'Asti ma la donna era originaria di Torino e dunque abituata a una realtà ben diversa dalla vita di provincia di Costigliole dove la sua vita scorreva in modo troppo ripetitivo.

Gli avvocati dell'uomo non hanno chiesto il rito abbreviato

La coppia Ceste-Buoninconti viveva un momento delicato perché il marito è un uomo molto geloso e pare avesse capito che la moglie era solita dialogare con altri uomini, circostanza che potrebbe avere scatenato una sua reazione.

Il comportamento del vigile del fuoco Buoninconti è risultato particolarmente bizzarro fin dalla prima fase delle indagini ma si era pensato che ciò fosse dovuto al forte trauma subito. L'uomo continua però a dichiararsi innocente e i suoi legali sono convinti di poterlo dimostrare in giudizio. Non è arrivata, come si poteva ipotizzare, la richiesta di rito abbreviato a parte degli Avvocati di Buoninconti, che a questo punto garantirebbe uno sconto di pena pari ad un terzo.

Caso Ceste, parte delle motivazioni del giudice

Secondo la cosiddetta "stampa specializzata" (Giallo) le motivazioni della decisione del dr. Marson rivelano che "per celare il delitto appena commesso, al fine di assicurarsene l’impunità, Buoninconti occultava il cadavere della donna, gettandolo, nascondendolo sotto fango e arbusti, nel rio Mersa d’Isola d’Asti, dove veniva occasionalmente rinvenuto, ormai scheletrizzato, in data 18 ottobre 2014, da alcuni cantonieri del Comune". Gli investigatori che cercarono Elena Ceste nella zona non riuscirono a trovare il suo corpo benché esso si trovasse a meno di un chilometro dall'abitazione di famiglia: evidentemente era stato occultato con particolare perizia. Visto che Michele Buoninconti è un vigile del fuoco di professione avrebbe le capacità per ottenere il risultato di nascondere bene un cadavere dentro un canale, ma fino a sentenza passata in giudicato vige il principio di non colpevolezza presunta. La responsabilità di Michele Buoninconti va dimostrata nel processo.