Dalle prime ore del mattino, è partita un'operazione della polizia di stato contro una rete di pirati informatici, ritenuti responsabili degli ultimi attacchi subiti dal sistema informatico di Expo 2015. Perquisizioni sono tuttora in corso in diverse città del paese come Torino, Pisa, Livorno e Sondrio. L'operazione, denominata "Unmask", coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma ed eseguita dalla polizia postale, si avvale della collaborazione del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic).

Il bilancio dell'operazione, è di due arresti e diverse persone denunciate per associazione per delinquere finalizzata al danneggiamento di beni informatici, e all'interruzione illecita di comunicazioni telematiche.

Attraverso un comunicato diffuso da Adnkronos, Ivano Gabrielli, direttore responsabile del Cnaipic, dichiara che i due arrestati sono pirati informatici che operano a livello mondiale, ricercati da molto tempo. I due si sono resi responsabili di una lunga serie di attacchi, alcuni eseguiti sotto il nome di "Anonymous", gruppo internazionale molto attivo negli attacchi ai siti di propaganda del califfato islamico, tra cui la violazione del sistema di emissione biglietti del sito di Expo 2015, e dell'incursione nei sistemi di diversi organi istituzionali, tra i quali il sito del Ministero della Difesa.

La piattaforma online di Expo per la vendita dei biglietti d'ingresso

Dall'inizio dell'esposizione, si sono verificati numerosi tentativi di violazione dei sistemi informatici di Expo, compreso quello riuscito, avvenuto nella notte del 30 Aprile. In quell'occasione i pirati sono entrati nella piattaforma, gestita da Best Union, superando i sistemi di sicurezza e pubblicando in seguito su Twitter una schermata contenente i nomi di alcuni acquirenti dei biglietti d'ingresso.

I responsabili della società di gestione della piattaforma, pur palesando un po' di preoccupazione visto il buon andamento delle vendite dei biglietti, il cui flusso continua a essere soddisfacente, hanno assicurato che i dati anagrafici delle persone che compaiono nella lista di acquirenti, non corrono nessun rischio. Essendo considerato Expo, un obbiettivo sensibile non solo dal punto di vista fisico ma anche digitale, i suoi sistemi informatici sono costantemente monitorati da una squadra di lavoro dedicata, della polizia postale di Milano.