Aumenta la paura e la convinzione che le cosiddette "Chibok girls" rapite da Boko Haram più di un anno fa, vengano utilizzate negli attentati suicidi. L'organizzazione terroristica che si è allineata all'Isis ed opera nel settore nord-orientale della Nigeria, è stata accusata di 27 attentati suicidi dall'inizio dell'anno, più di quanto non abbia effettuato in tutto l'anno scorso, secondo un recente rapporto dell'Unicef.
"Picco allarmante" di attentati
L'agenzia ha affermato che esiste "un picco allarmante" di attentati suicidi effettuati da donne e ragazze.
L'aumento sembra essere collegato col mistero che circonda più di 200 giovani donne rapite nel passato. Il pastore Laolu Akande della Christian Association of nigerians-americans ha detto "senza dubbio coloro che sono state impiegate negli attentati sono state rapite da Boko-Haram, e molte autorità qui credono che molte di queste ragazze provengano da Chibok"
Il rapimento dal villaggio Chibok
276 ragazze furono rapite la notte del 14 aprile 2014 dal villaggio Chibok nella provincia di Borno, ed il sequestro è stato immediatamente collegato a Boko Haram, l'organizzazione terroristica il cui nome significa "L'educazione occidentale è proibita". Anche se il gruppo aveva commesso precedenti atrocità di massa, tra cui un attacco il mese prima, in cui 29 ragazze di un convitto erano state chiuse nell'edificio e bruciate vive.
Il fatto di Chibok ha attirato la condanna occidentale in un modo senza precedenti.
Si era ipotizzato che le ragazze fossero state rapite dai terroristi per usarle nella loro roccaforte nella foresta di Samibisa. Qualcuna era riuscita a fuggire ed altre erano state vendute come schiave del sesso, ma il destino della maggior parte delle ragazze non era stato determinato finora.
Diversi gruppi di donne sequestrate successivamente a centinaia da città e villaggi nel nord-est della Nigeria sono state salvate, ma non identificate come le "ragazze Chibok".
Nonostante le ragazze kamikaze non siano state ancora identificate dagli esperti forensi nigeriani, alcuni giornali nazionali hanno pubblicato foto a confronto delle bombe umane e delle ragazze rapite.
Secondo esperti, una connessione è altamente probabile. La maggior parte degli attacchi suicidi recenti è stata portata a termine da ragazze di età comprese tra 7 e 17 anni, responsabili dei nove attentati dal luglio scorso. I recenti attentati includono quello del 16 maggio, effettuato in una stazione di autobus nella città di Damaturu, dove una bambina di 12 anni ha fatto esplodere un ordigno esplosivo nascosto sotto i vestiti, uccidendo sette persone e ferendone 31. Il novembre scorso cinque persone sono state uccise e più di 30 rimaste ferite per due ragazze kamikaze in un affollato mercato di Maiduguri, capitale dello stato di Borno.
I bambini usati dagli adulti
Non ci sono altri gruppi jihadisti che usano così tanti attentatori suicidi dei quali molti di loro sono giovani donne.
Non si sa se questo accada a causa del lavaggio del cervello o per costrizione. Non è chiaro quante migliaia di donne e bambini siano stati rapiti. I rapimenti sono all'ordine del giorno nella regione settentrionale della Nigeria. Secondo l'Unicef sono 743mila i bambini in tutto negli ultimi 6 anni di rivolta islamica, di cui 10mila separati dalla loro famiglia. Purtroppo, "pur non essendo utilizzati negli attacchi, sono usati intenzionalmente dagli adulti nel modo più terribile" afferma Jean Gough rappresentante Unicef in Nigeria.