Quella di ieri è stata un'altra giornata da dimenticare per i cittadini di Roma, sempre più intolleranti ai continui casi di cronaca, che hanno contribuito ad accrescere il sentimento d'insicurezza che si vive nella capitale, non immune da odiosi casi di violenza gratuita, come l'abuso sessuale subito da una tassista durante il proprio turno di lavoro, accaduto ad inizio mese. L'ultimo, in ordine cronologico, è quello che ha visto un giovane trentenne derubato e violentato da tre individui africani, che l'hanno caricato nella loro autovettura, con il pretesto di dargli un passaggio.

Come riportato da il quotidiano "Il Giornale", quest'odioso crimine si è consumato nei pressi della stazione Termini; resosi conto che il treno, che avrebbe dovuto riportarlo a casa era stato soppresso, il giovane, in cerca di una soluzione alternativa, è stato improvvisamente avvicinato da un individuo di origine africana, che portava una stampella, offrendosi di accompagnarlo. Visti i modi educati con i quali l'africano si è presentato, che peraltro, essendo ben vestito, dava una buona impressione, il giovane ha accettato senza preoccuparsi. Giunto nei pressi dell'automobile, il ragazzo, si è accorto che all'interno dell'auto vi erano altri due individui, anche loro africani, che, puntandogli un coltello al fianco, l'hanno costretto a chiudere la portiera senza dare l'allarme, e soprattutto, senza richiamare l'attenzione dei passanti.

Giunti in zona Pigneto, uno degli africani ha sferrato un colpo alla nuca del giovane malcapitato, facendogli perdere i sensi. Al suo risveglio, circa un'ora dopo, il ragazzo ha trovato i tre individui intenti a  derubarlo dei suoi averi. Con la minaccia di una pistola, i tre si sono fatti dare il numero della carta di credito che hanno trovato nel portafogli, ma, quando si sono accorti che sul conto del giovane non vi erano soldi, sono andati su tutte le furie, abusando di lui fisicamente.

Anche questo caso, come quello della tassista violentata del suo cliente, è stato risolto grazie alla lucida descrizione dei criminali da parte della vittima. Dopo la terribile disavventura, infatti, il ragazzo è riuscito a raggiungere un centro commerciale, da dove ha telefonato a un amico, che, immediatamente lo ha accompagnato al più vicino commissariato di Polizia, in zona Esquilino, dove ha denunciato quanto appena accadutogli.

Diretti dalla dottoressa Agnese Cedrone, gli inquirenti si sono messi subito sulle tracce dei tre criminali e grazie al nome di un bar, che il ragazzo aveva sentito pronunciare da uno dei tre africani, parlando al telefono, sono riusciti a rintracciare uno dei complici, un sudanese di 36 anni che portava ancora, abilmente occultato, il coltello servito per compiere il reato. Le indagini continuano serrate, con l'obiettivo di rintracciare gli altri due complici, che dovranno presentarsi al cospetto della legge, per rispondere di sequestro di persona, violenza sessuale e rapina.