La Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni del no opposto alla richiesta di scarcerazione di Massimo Bossetti presentata dall'avvocato Claudio Salvagni lo scorso 25 febbraio. Il presunto killer di Yara Gambirasio è rimasto in galera perché è stata riconosciuta l'ammissibilità della prova del DNA, un si all'utilizzo degli esami condotti dai RIS macchiato però dalla possibilità che il campione sia stato soggetto ad un pericoloso stato di deterioramento. La data di inizio del processo è stata fissata al 3 luglio prossimo, nell'attesa prosegue comunque il lavoro della difesa nel tentativo di produrre nuove prove a sostegno del proprio cliente.

Le ultime news sull'omicidio di Yara Gambirasio aggiornate ad oggi 6-05 non possono infatti non concentrarsi sulle nuove tracce biologiche ritrovate nella cute vaginale della povera ragazzina di Brembate di Sopra che potrebbero appartenere ad un uomo diverso dal Bossetti. La tesi del possibile complice riprende dunque quota.

Ultime news omicidio Yara Gambirasio aggiornate al 6-05: prova DNA contaminata ma ammissibile, Bossetti potrebbe aver agito con un complice

'Il prelievo di tracce biologiche sul cadavere di Yara Gambirasio e la successiva analisi del Dna, compiuta dai RIS, che consentiva l'identificazione di Massimo Bossetti [...] sono utilizzabili nei suoi confronti': a sentenziarlo i giudici della Cassazione che lo scorso 25 febbraio si opposero alla richiesta di scarcerazione di Massimo Bossetti, adesso a processo con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. I giudici non hanno escluso che 'i campioni di DNA abbiano subito un grave deterioramento' come sostenuto da Salvagni, ma hanno però aggiunto come l'esame sia stato effettuato nel 2011 quando non si poteva avvisare ancora la difesa del Bossetti, all'epoca non indagato. In buona sostanza la procura stava procedendo contro ignoti, ergo 'non è possibile far valere nessuna delle garanzie previste dall'art. 360 del codice di procedura penale'. Le ultime notizie sull'omicidio di Yara Gambirasio aggiornate ad oggi 6 maggio ci dicono dunque che la prova del DNA potrebbe essere contaminata. I diritti di Bossetti non sono stati comunque lesi, assicura la Cassazione, perché al tempo dell'accertamento tecnico l'uomo non era indagato e non poteva essere in alcun modo 'tutelato'.



La risoluzione del caso sembra a questo appunto dipendente dalla prova del DNA, ma quelle del Bossetti non sono le uniche tracce biologiche ritrovate sul cadavere di Yara Gambirasio. Come sottolineato anche in una delle ultime puntate di Pomeriggio Cinque, sono infatti state rinvenute delle tracce biologiche alternative che la genetista consulente della difesa, Sara Gino, non esita ad attribuire ad un altro uomo. Un uomo che quella sera si trovava col Bossetti. Il 44enne muratore di Mapello aveva dunque un complice? Questa pista è stata più volte percorsa e poi scartata, ma le prove che la difesa sostiene di aver raccolto meriterebbero a questo punto un ulteriore approfondimento. Adesso non resta che seguire l'evolversi delle indagini.