Mancano poco meno di tre settimane all'inizio del processo a carico di Massimo Bossetti, previsto per il 3 luglio: ci si chiede se, in realtà, sia stato effettivamente il carpentiere di Mapello a porre fine alla vita della povera Yara Gambirasio, oppure se sia vittima di un clamoroso errore giudiziario.

Vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi delle due lettere anonime pervenute alla redazione del settimanale 'Oggi' attraverso le quali viene indicato quale omicida un operaio polacco, in seguito deceduto per un 'misterioso incidente sul lavoro'.

Omicidio Yara Gambirasio: parla Marita Comi

La moglie del muratore di Mapello, Marita Comi, è intervenuta nella trasmissione 'Segreti e delitti', in onda ieri sera su Retequattro. La donna ha continuato a difendere a spada tratta il marito, raccontando soprattutto le difficoltà di un'attenzione mediatica molto particolare: 'Si spera sempre che ci si possa svegliare da questo incubo perchè di peggio c'è solo la morte'.

Il 'peso' di essere la moglie del presunto omicida di Yara Gambirasio è un fardello di quelli pesanti da portare. La donna racconta come non sia più possibile fare le cose che si facevano prima, perchè 'si sente lo sguardo della gente'. Anche i bambini, ormai, si sono accorti delle persone che guardano e che parlano ma Marita Comi dice loro di non farci caso.

Caso Yara Gambirasio: 'Massimo è innocente, ricominceremo una vita insieme'

La donna, durante l'intervista, si è detta convinta dell'innocenza del marito: 'Non ho mai dubitato di lui, ma ho voluto fare le stesse domande che gli hanno rivolto i pm' ha detto la signora Bossetti 'ho voluto fargliele, guardandolo negli occhi. Sono uscita, convinta più che mai che Massimo sia innocente'.
La speranza di Marita Comi è che esca fuori la verità, 'così si potrà ricominciare una vita insieme'.
Non ha mai fatto visita sulla tomba di Yara Gambirasio e, pur comprendendo il dolore dei suoi genitori, non si sente di dire nulla in proposito.