La metafora della mucca
"Ahò ma, scusa ma lo sai... la sai la metafora?... La mucca deve mangiare". Queste parole sono state intercettate il 15 ottobre del 2014e sono quelle scambiate tra il manager delle cooperative e Franco Figurelli, che all'epoca faceva parte della segreteria del presidente del consiglio comunale Mirko Coratti. Una frase che sintetizza una complessa trama di corruzione e politica.
Nomi "eccellenti"
Tra le 44 persone arrestate (19 in carcere e 25 agli arresti domiciliari) e gli indagati compaiono molti nomi "eccellenti": l'ex presidente del Consiglio Comunale di Roma, Mirko Coratti, membro del Partito Democratico; Luca Gramazio, leader del gruppo Forza Italia nella regione Lazio; Daniele Ozzimo, ex consigliere del Pd; il presidente della Commissione Patrimonio, Pierpaolo Pedetti; l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno; l'ex capo di gabinetto di Walter Veltroni, Luca Odevaine, e l'ex consigliere dell'attuale sindaco Ignazio Marino, Daniele Ozzimo.
Nel mirino dell'inchiesta c'è il gruppo di Massimo Carminati, ex terrorista dei Nuclei Armati Rivoluzionari, un gruppo neofascista che era operativo in Italia negli anni '70. Carminati è stato arrestato nel dicembre del 2014.
Il business degli immigrati
"Hai idea di quanto si guadagna con il business degli immigrati? Rendono più della droga", ha affermato Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati in una delle intercettazioni. Le frasi hanno svelato l'esistenza di un "tariffario" per ogni immigrato alloggiato nei centri di accoglienza a sud del Paese. Luca Odevaine, ex capo di gabinetto di Veltroni, ha proposto a due gestori di centri per immigrati in Sicilia - anch'essi agli arresti - "Se mi dai cento facciamo un euro a persona".
Le caratteristiche della mafia
In un'intervista con Blasting News Pierluigi Battista, editorialista del Corriere della Sera, ha affermato di essere molto perplesso sulla carattere mafioso che viene dato all'inchiesta Mondo di Mezzo: "È un cancro di malavitosi alla romanesca. Un ambientaccio trasversale che fa soldi sporchi con immigrati, che però non è mafioso. La mafia ha delle caratteristiche particolari: attentati, strage".
Roma non è Palermo
Secondo Battista, l'inchiesta è stata connotata come mafiosa per riuscire a mettere in atto la 41 bis e arrestare personaggi come Carminati. "Secondo me senza questi arresti non ci sarebbe stat risonanza mediatica. Mafia Capitale così diventa un brand. È vero, si parla di un ambiente losco, che coinvolge destra e sinistra, che è dentro le istituzioni, ma da qui a dire mafia ce ne vuole". Il giornalista spiega che, anche in termini quantitativi, la mafia non si accontenterebbe delle piccoli somme che provengono dai centri room, quando di solito fa affari che coinvolgono interessi più ampi: edilizia, grandi appalti, ecc.. "È una vicenda brutta - ha aggiunto Battista - ma la mafia è un'altra cosa. Roma non è Palermo".