'Massi era sorvegliato già due mesi prima che fosse arrestato. Di notte e di giorno. Attorno a casa, nei campi sul retro della palazzina o all'imbocco della strada che dalla Provinciale porta nel nostro cortile c'erano spesso due persone che chiacchieravano o fumavano': queste le parole che Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, ha consegnato al settimanale Oggi che le ha dedicato un'intervista in esclusiva. Le ultime news sull'omicidio di Yara Gambirasio si concentrano dunque sul racconto della moglie del presunto killer, Massimo Bossetti, stando alla quale i due venivano spiati già due mesi prima dell'arresto.

In realtà la Procura ha sempre sostenuto che l'arresto di Bossetti - sul quale fino a qualche giorno prima gli inquirenti non avevano raccolto alcun tipo di materiale - è scattato 48 ore dopo l'avvenuta identificazione del DNA ritrovato sui vestiti della piccola Yara. Ergo, delle due l'una: o la polizia aveva già dei sospetti sul muratore di Mapello oppure non erano poliziotti gli individui che spiavano la coppia.

Novità e ultime news Yara Gambirasio: chi erano i due uomini di cui parla Marita Comi? Processo al via

'Eravamo preoccupati, ne abbiamo parlato, ci siamo chiesti chi potessero essere, cosa facessero, cosa volessero. Abbiamo pensato a dei ladri. Mai avremmo immaginato quello che è successo due mesi dopo. Chissà perchè dal 16 giugno 2014, il giorno dell'arresto di mio marito, quei due sono spariti. Più visti': così ha proseguito Marita Comi, che si è detta più che mai convinta dell'innocenza del marito. Le ultime news sull'omicidio di Yara Gambirasio non possono allora non tornare a concentrarsi sulle lettere anonime inviate sempre al settimanale Oggi nelle quali si avanza l'ipotesi che Massimo Bossetti sia stato solo un semplice testimone del delitto. 'Mio marito è innocente ma io ho ugualmente tanta paura - ha raccontato ancora la Comi - Se Massi avesse solo assistito a quello che si racconta in questi fogli prima o poi me l'avrebbe confidato. Non è capace di tenere un segreto così pesante. Non avrebbe dormito di notte. Massi non è un duro. È un sentimentale tenero'. Stando ad ascoltare la moglie di Bossetti insomma i dubbi rimangono.



Quando si diffuse la notizia delle due lettere anonime alcuni particolari della vicenda apparvero in effetti più chiari: le ripetute aggressioni comminate ai danni della sorella di Bossetti furono ad esempio ricondotte a delle intimidazioni mosse indirettamente contro lo stesso Bossetti, chiamato fra le mura del carcere di Bergamo a non rivelare nulla su quanto aveva visto. 'Non confesso per proteggere la mia famiglia' aveva inoltre detto il 44enne di Mapello ad uno dei compagni di cella alcuni mesi prima. Che temesse per l'incolumità della propria famiglia? Certo se quanto dichiarato da Marita Comi risponde a verità il dubbio rimane: chi erano i due uomini? Se la Procura ha iniziato a vagliare la posizione dell'uomo soltanto 48 ore prima dell'arresto chi erano gli individui che seguivano i coniugi Bossetti? Il processo, in partenza la prossima settimana, chiarirà questi e molti altri dubbi. L'impressione è che la verità, tutta la verità, debba ancora venire a galla.