Ci stiamo avvicinando all'inizio del processo a carico di Massimo Bossetti, previsto per il prossimo 3 luglio e con esso conosceremo il verdetto in merito alla sua vera o presunta colpevolezza per l'omicidio di Yara Gambirasio, la giovane ginnasta di Brembate di Sopra, il cui corpo senza vita venne ritrovato il 26 febbraio 2011, circa tre mesi dopo il suo assassinio.

Le novità riguardanti questo caso riguardano proprio quel giorno in cui, intorno alle ore 18, Ilario Scotti ritrovò in un campo di Chignolo d'Isola il cadavere della povera Yara.

La testimonianza di quest'uomo potrebbe risultare molto importante durante lo svolgimento del processo, perchè i particolari descritti sono indubbiamente molto interessanti. 

Parla l'uomo che ha trovato il corpo di Yara Gambirasio

Scotti ha affermato, infatti, di aver scoperto il cadavere in maniera del tutto casuale, mentre si stava dedicando al suo hobby preferito, l'aeromodellismo: all'inizio, scambiò il corpo della tredicenne per un manichino salvo poi rendersi conto che si trattava di una persona molto giovane. Il fatto più curioso e sicuramente più inquietante, accadde subito dopo che l'uomo ebbe avvisato la polizia. 

Ilario Scotti, infatti, non poté fare a meno di notare un'auto che continuava a passare lungo la strada che costeggia il campo.

Yara Gambirasio: un uomo guardava insistentemente verso quel campo

Ciò che incuriosì particolarmente l'appassionato di aeromodellismo è che tutte le altre volte che si era recato in quel campo per far volare il proprio aeroplano, difficilmente aveva incontrato qualcuno, visto che si tratta di un luogo molto poco frequentato.

Eppure, quel giorno, chi fece, purtroppo, la macabra scoperta del corpo di Yara Gambirasio, fu attirato dalla persona a bordo di quell'autovettura che, per circa cinque minuti, continuava a guardare quel campo: Scotti ha parlato anche di una certa somiglianza di quell'uomo con Massimo Bossetti. L'uomo a bordo di quella macchina che continuava a passare lì vicino era davvero il carpentiere di Mapello?