Matteo Gorelli era un ragazzo all'epoca diciannovenne ed appena patentato. Il 25 Aprile del 2011, dopo essersi divertiti in una discoteca di Firenze, egli ed i suoi amici decisero di raggiungere la Maremma, per partecipare ad un rave party. Erano le 7:00 di mattina, lungo una strada, una pattuglia dei carabinieri fermò il giovane, quella notte Matteo aveva bevuto, le forze dell'ordine lo invitarono a fare un alcol test, risultando ovviamente positivo. I carabinieri dissero al 19enne che gli avrebbero dovuto togliere la patente e sequestrare l'automobile, proprio in tale momento, Matteo compì un gesto folle: colpì 2 carabinieri, uno perse un occhio, l'altro, Antonio Santarelli, morì dopo essere stato in coma per 13 mesi.

Il giornalista Giuseppe Rinaldi, conduttore della versione estiva di Chi l'ha visto?, Le Storie, è andato a Pitigliano per intervistare la vedova dell'appuntato Santarelli, Claudia Fancardi, adesso faremo un sunto di ciò che la donna ha raccontato.

Un racconto terribile, un raptus di follia

Claudia ha esordito: "Era il 25 Aprile del 2011, era pasquetta, Antonio quel giorno, cambiando turno, era andato in servizio con la radiomobile, era partito un pò in agitazione, perchè nella nostra terra così tranquilla, la Maremma, nel comune di Sorano, si stava svolgendo un rave party, organizzato su un terreno privato. Erano confluiti tanti ragazzi da tutta Italia ed ovviamente si sa come vanno i rave, droga, sballo, musica alta e quindi tanta paura nel territorio".

Ha chiesto poi il giornalista Rinaldi alla signora Francardi, cosa accadde in seguito, ecco la risposta: "Antonio ferma una clio, nella macchina ci sono 3 minorenni ed un maggiorenne, Matteo Gorelli, fa l'alcol test e Matteo risulta positivo, quindi Antonio gli comunica, con molta delicatezza, che lui gli dovrà togliere la patente e sequestrare l'automobile della madre.

Matteo si isola dal gruppo e vede in terra un bastone che si era staccato da una staccionata, prende questo bastone e colpisce in maniera efferata, con un colpo fortissimo, Antonio alla testa, che cade immediatamente a terra, poi, con quello stesso bastone, ha una colluttazione con un collega di mio marito, Domenico Marino, anche lui verrà ferito e perderà poi un occhio.

Vengono rubati i verbali dalla macchina, viene aperto il cofano e dentro trovano la torcia in dotazione all'Arma dei Carabinieri e mio marito viene ripetutamente colpito alla testa con la torcia elettrica".

Un folle inseguimento

Giuseppe Rinaldi ha poi chiesto alla vedova del Santarelli, se Matteo avesse fracassato la testa del marito, ella ha risposto: "Sì, il cranio era stato fracassato, Antonio aveva un buco in testa, la ragazza che era con loro ha urlato disperatamente, però tutti sono entrati in macchina e sono scappati insieme. Poi è passata di lì un'altra pattuglia, perchè ovviamente in quei giorni c'era molto fermento, hanno trovato i 2 colleghi a terra, è poi cominciato l'inseguimento a questa macchina che è scappata molto veloce, hanno poi sparato in aria ed alle gomme per fermarli".

L'epilogo

Rinaldi ha in seguito chiesto alla signora Francardi, cosa fosse successo dopo l'arresto di Matteo e dei suoi amici, ella ha dichiarato: "Succede che i ragazzi minorenni vengono portati, ovviamente, in una comunità, separati, e Matteo viene immediatamente arrestato e portato in carcere a Grosseto". Claudia ha coraggiosamente perdonato Matteo, un gesto esemplare che le fa onore, stringendo inoltre amicizia con la madre del giovane.