Difendere la Tunisia equivale a difendere quel processo di democratizzazione che il Paese stava percorrendo con grande convinzione. Il governo italiano, nel confermare la vicinanza e il sostegno a Tunisi, ha invitato la Cooperazione internazionale a fare il suo dovere. Non è un caso che i terroristi abbiano colpito proprio il cuore della Tunisia: il golfo di Hammamet riporta alla memoria intrecci storico - politici con l'Italia, oltre che essere divenuto meta turistica prediletta degli italiani. Un rapporto che è andato consolidandosi con il fenomeno delle delocalizzazioni delle imprese.

Sono più di 800 gli imprenditori nostrani che hanno spostato, all'ombra delle palme, i propri stabilimenti allettati dal costo del lavoro esiguo e da una tassazione agevolata.

Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha ricordato più volte questa stretta correlazione tra la Tunisia e l'Occidente: "Se è finita nel mirino del terrorismo, è perché rappresenta l'unico Paese protagonista della primavera araba che ha mantenuto i suoi obiettivi democratici".