Suscita emozione l'annuncio della Nasa per la scoperta di un mondo che ha interessanti analogie con il nostro. Il telescopio Keplero l'ha individuato nella costellazione del Cigno, a 1400 anni luce di distanza da noi.

Era il 6 marzo 2009 quando da Cape Canaveral veniva lanciato nello spazio il razzo Delta II contenente il telescopio gigante Keplero. 'Oggi annunciamo la scoperta di un esoplaneta che possiamo dire possa essere considerato un cugino di primo grado della Terra e del suo Sole'. Così annuncia John Grunsfeld, uno dei responsabili delle missioni Nasa.

Grunsfeld spiega che i dati che sta inviando Keplero sono talmente ricchi e complessi che ancora devono essere pienamente esaminati, ma la notizia è certa: nello spazio esiste un pianeta molto simile alla Terra, che con titoli ad effetto viene chiamato 'gemello', battezzato Kepler 452b dal nome del telescopio che l'ha scoperto. Il suo diametro è del 60% maggiore della Terra e purtroppo si trova a 1400 anni luce da noi. Senza fare troppi calcoli, consideriamo che siamo appena arrivati a studiare Plutone, mentre i Pioneer sono praticamente persi nello spazio extrasolare.

Questo pianeta ha la sua stella proprio come la Terra ha il suo Sole, grande il 10% più del Sole e 20% più luminosa. Ha l'orbita di 385 giorni perché il 5% più lontano di quanto sia il nostro pianeta dalla stella attorno cui orbita.

Si trova da 6 miliardi di anni nella 'zona abitabile' attorno la stella, ovvero in quella zona dove le condizioni climatiche possono mantenere liquida l'acqua, e questo tempo aumenta la possibilità della presenza di vita.

Qual è la novità di questa notizia e come ha reagito il mondo scientifico?

Secondo Fabio Favata, astrofisico dell'Esa, non è la prima volta che accade una scoperta tale, ormai siamo a conoscenza dell'esistenza di un certo numero di pianeti simili al nostro, scoperti da questa importante missione.

Quest'ultimo ha delle caratteristiche sicuramente interessanti, come un'orbita più simile alla nostra ed una stella-madre molto simile al nostro Sole.

Ci vogliono altri elementi per affermare che questo sia un pianeta nel quale ci sia vita, ma è molto difficile determinare, con la distanza che intercorre con noi, la presenza di acqua o ossigeno, con gli strumenti in nostro possesso oggi, ma di sicuro in un prossimo futuro si potranno condurre analisi della sua atmosfera.

Però per dire con sicurezza che ci sia vita, il passo è molto lungo.

E Nel futuro?

Il mondo scientifico si interroga da molto tempo riguardo l'esistenza di vita sugli altri pianeti, e cerca sempre nuove risposte: Una delle missioni future che potrà dare una mano a dipanare questo interrogativo sarà la missione Plato ( Planetary Transits and Oscillations of stars) dell'Esa che tramite sensibilissimi strumenti potrà dare alcune risposte a partire dal 2024.

La scoperta ci farà forse sentire meno soli nell'universo, ma per visitare quel pianeta, o anche solo per comunicare con un'eventuale vita senziente lì presente, dovremo aspettare la tecnologia di Star Trek.