Wanted: alto, biondo ma, soprattutto, vegetariano. No, non sono le specifiche di un annuncio matrimoniale ma le richieste delle coppie che sono costrette alla fecondazione in vitro. La lista dei desideri è lunga, affermano i ginecologi che gestiscono i centri per la fecondazione in vitro, le coppie vogliono conoscere anche la religione praticata e, se possibile, anche il QI del donatore. Gli indiani, in modo particolare, rivolgono sempre più l'attenzione sulle abitudini alimentari prediligendo lo stile vegetariano.

Lo dice anche il dottore: una coppia su 3 desidera un vegetariano

"Ogni terza coppia in cui mi imbatto vuole un donatore vegetariano, la loro logica è : quando non sono in grado di avere un figlio devo ottenere il meglio dagli altri. Sono disposto a rivelare le abitudini alimentari, fanno anche richieste di informazioni circa l'altezza, carnagione e l'istruzione.", ha detto il dottor Kamini A Rao, direttore medico del Milann, il centro fertilità.

Un tempo la laurea era il requisito più richiesto, ora lo stile di vita dei donatori è in cima alla classifica. L'attenzione è ora concentrata sulle abitudini alimentari, in particolare c'è una forte richiesta di donatori vegetariani, come conferma il dottor Aviva Pinto Rodrigues, consulente fertilità, della Nova IVI fertility.

Un bambino? Si ma su misura

Il regolamento donatori è chiaro: ovviamente non bisogna essere malati di HIV o malattie sessualmente trasmissibili, epatite B e C, ipertensione, diabete, non bisogna soffrire di malattie identificabili e comuni. Viene controllata anche l'altezza, il peso, l'età (dai 21 ai 35 anni), il titolo di studio (la laurea il titolo più ambito), la professione, il colore della pelle e degli occhi e il background familiare.

Le coppie però non si accontentano, la tendenza è quella di cercare il donatore perfetto che talvolta sfocia in una vera ossessione. La richiesta di un donatore vegetariano scatena un gran polverone, dimostrando che le coppie, oggi, non desiderano solo un bambino ma uno su misura. Il tasso di successo della fecondazione in vitro non è pari al 100% per cui la polemica si scatena sull'idea che chi desidera un bambino dovrebbe essere già felice di poterlo ottenere sano. Alcune cliniche chiudono la porta a questi individui, considerandoli meschini e ricordando loro che che buoni geni non possono garantire una buona educazione.