Immigrazione, tema spinoso che sta facendo sanguinare l'Europa. In particolare quella proveniente dai Paesi africani e mediorientali, diventata ormai di dimensioni bibliche. Se, dopo la caduta del regime di Gheddafi, il nostro Paese è continuamente oggetto di sbarchi, specie in quel di Lampedusa e Pozzallo, adesso il problema comincia a riguardare anche altri Paesi. Come Turchia, Ungheria, Francia e Germania, con i Tir diventati i nuovi gommoni traghettatori di disperati. Sull'asfalto e non sul mare. Ed ecco che tornano a comparire i muri, quelli che credevamo roba aberrante del secolo scorso.
Ma l'emigrazione non è solo un fenomeno proveniente dall'Africa. Anche gli stessi popoli europei del mediterraneo emigrano verso i Paesi del Nord Europa. Anzi, proprio noi italiani siamo paradossalmente al contempo la principale meta di sbarco e il principale Paese di emigranti. Soprattutto in quel di Londra. Recenti dati ci dicono che nella sola Londra vivono 250mila italiani. Tanti quanto i residenti di Venezia. E lo sa bene il Premier Britannico David Cameron, il cui governo sta pensando a una severa stretta. In cosa consiste.
Limitazioni per studenti e disoccupati
Il Ministro degli interni Theresa May, in un articolo pubblicato ieri dal Sunday Times, ha definito insostenibile l'immigrazione cui è sottoposta l'Inghilterra.
Con un'alta concentrazione nella sola Londra. May chiede che sia autorizzata la permanenza in Gran Bretagna solo a chi già ha un contratto di lavoro, chiudendo pertanto le porte ai disoccupati. E anche gli studenti, una volta finiti i corsi, si vorrebbe che tornino a casa se non trovano subito un'occupazione. In realtà qualcosa di simile è stato già minacciato mesi fa, ma eravamo in piena campagna elettorale in quel d'Inghilterra.
Ora invece Cameron è saldamente al Governo, peraltro con una maggioranza più larga. Pertanto, misure più severe gli sono più che possibili. Noi italiani siamo particolarmente nel mirino per le ragioni di cui sopra e potrebbe diventare più difficile cercare lavoro per qualche mese. Si rischia ad esempio di poter approdare nella terra di sua Maestà solo per pochi giorni, magari per un colloquio diretto o per un'affrettata consegna di curriculum.
Ma d'altronde Londra è una città cara e non è granchè concesso una lunga permanenza senza uno straccio di lavoro.
Intanto, via Twitter, la presidenza di turno lussemburghese dell'Unione, ha fissato un summit sarà tra i ministri dell'Interno dei ventotto Paesi Ue il prossimo 14 settembre. Vedremo se la May alzerà davvero la voce o la sua è una classica boutade politica.