Il processo al vigile del fuoco Michele Buoninconti prosegue con un gesto molto significativo, ovvero la decisione di Massimo Tortoroglio, uno dei legali dell'uomo, di rinunciare a difenderlo. Già nei mesi scorsi un altro avvocato (Alberto Masoero) si era fatto da parte. Le motivazioni che hanno consigliato a Tortoroglio di lasciare non sono note.

Il marito di Elena Ceste è ristretto in carcere ad Asti dall'ormai lontano gennaio 2015. Buoninconti, che continua a dichiararsi innocente, non si è perso d'animo e ha dato incarico a un altro legale, l'Avvocato Enrico Scolari.

L'occultamento nel canale di scolo

Il processo a Buoninconti è partito il 1° luglio. L'uomo deve rispondere dell'accusa di avere ucciso sua moglie, per poi occultarne il cadavere nel Rio Mersa (che si trova a un chilometro circa da casa). Buoninconti si sta confermando un personaggio particolare, che non finisce di sorprendere con il suo comportamento piuttosto imprevedibile.

Secondo quanto rivelato dalla trasmissione tv 'Estate in diretta' nei giorni scorsi, il 45enne vigile detenuto starebbe per annunciare misteriose decisioni molto importanti per la sua vita. Il giallo legato alla morte della trentasettenne madre di famiglia Elena Ceste continua. Cos'ha ora in testa Buoninconti?

Una donna supercontrollata dal marito

Gli ultimi tempi non erano stati facili per la vittima, in quanto la gelosia del marito la soffocava progressivamente; sembra che l'uomo, originario del sud Italia, avesse scoperto che Elena amava intrattenere conversazioni virtuali con nuovi e vecchi amici i quali, probabilmente, le rendevano più sopportabile l'inevitabile monotonia della vita provinciale, pesante e ripetitiva per lei che era originaria di Torino.

Per controllare la donna in tutto e per tutto, Buoninconti era arrivato ad assicurare la sua auto solo per il periodo scolastico, quando Elena Ceste doveva portare i figli a scuola. I bambini sono stati oggi affidati ai nonni materni, visto che il padre Michele Buoninconti si trova in carcere in attesa di venire giudicato.