Lacontraffazionein Italia è un problema sempre più presente. È noto a tutti come la libera circolazione delle merci abbia fattoaumentare la contraffazione con conseguenti danni per ilmade initaly,sinonimo dieccellenza e qualità in tutto il mondo. Sono sempre più numerosi i prodotti che entrano nel nostro Paese: alimentari, cosmetici, gioielli, calzature, oggetti elettronici, telefonini, giocattoli e purtroppo anche medicinali. Ilmercato italiano del falso si aggira intorno ai6.9 miliardi di euro. Per fortuna sono sempre più frequenti anche gli interventi dellaGuardia di Finanzaa tutela della garanzia sul prodotto, delle etichettature e via dicendo.

Soltanto l’anno scorso sono stati sequestrati 130 milioni di prodotti contraffatti e soprattutto pericolosi per la salute.

Le indagini della Gdf a Montebelluna

Questa volta è finita nel mirino della Gdf un’azienda nel trevigiano. La ditta commerciava calze e calzini. I prodotti riportavano sull'etichetta ilmade in Italy,nonostante la merce fosse stata fabbricata in Paesiorientali, principalmente inCina.Durante l’intervento sono stati sequestratitre milionidi prodotticontraffatti per un valore di circa 1.800.000 euro. La merce stava per essere messa in vendita nei negozi italiani e all'estero.Gli articoli venivano fatti entrare in Italiasenza marchioal fine di sfuggire ai controlli doganali. Successivamente venivano confezionati riportando nomi falsi di marchi conosciuti.

Il rappresentante legale della società è stato denunciato per ricettazione e violazione delle norme sul commercioconsanzione amministrativa da decidere.

Normative Ue e potere dei consumatori

Nel 2013 la Ue aveva presentato due proposte di legge per regolamentare la sicurezza sui prodotti; norme che riguardavano la reperibilità, tramite l’indicazione dioriginee la definizione di normative per produttori, importatori e distributori al fine di sorvegliare in maniera adeguata i mercati.

Le misurenonsono servite a molto visto che i dati sulla merce contraffatta, sono in costante aumento; e questo nonostante la legge prevedadellemulte salate tanto per chi vende la mercequanto per chi la merce la acquista, dunque per i consumatori finali. Oltreall'interventodelle forze dell'ordine è necessario garantire un’adeguata informazione rivolta aiconsumatorie spiegare i danni recati all'economia ricordando che, senza la contraffazione, in Italia ci sarebbero più postidi lavoroe più entrate.Il problema infatti non riguarda solo chi mette in commercioprodotti falsima ancheil consumatore stesso che, convinto di risparmiare, acquista la merce contraffatta entrando in un circolo vizioso illegale.