Denise Pipitone è scomparsa il 1 settembre del 2004 da Mazara del Vallo. Da allora non si è saputo più nulla del destino di questa bambina, che all'epoca dei fatti aveva solo 4 anni. Ricerche serrate, indagini a tutto campo, specie nell'ambito famigliare, non hanno purtroppo dato nessun esito. Da quei giorni Piera Maggio, mamma della piccola Denise, non si è data pace e non ha mai smesso di credere che questa vicenda possa ancora avere un epilogo positivo.

La possibile svolta

Dopo lunghi silenzi e in totale assenza di segnali positivi utili al ritrovamento della bambina è di questi giorni il secondo colpo di scena che potrebbe dare una svolta all'intera vicenda o comunque aprire nuovi scenari che dovranno necessariamente essere approfonditi.

Nel corso della trasmissione "Chi l'ha visto?" Piera Maggio aveva rivelato di aver ricevuto tramite Facebook un messaggio in cui una persona le rivelava di essere Denise. Al TG Regionale della Basilicata è invece pervenuta una telefonata di un telespettatore che si premurava di informare la redazione di essere a conoscenza del fatto che Denise viva in un campo della zona del Potentino, insieme a una famiglia che si è spostata in Basilicata da qualche anno. Dettaglio molto importante sarebbe però il cognome della ragazza in questione, come appurato dal suo profilo facebook. Coinciderebbe con quello del capo di un campo rom che si trovava a Mazara del Vallo proprio nel periodo in cui la bambina scomparve e presso il quale si erano indirizzate le prime ricerche all'epoca.

La redazione del telegiornale ritiene che la testimonianza telefonica possa essere attendibile.

Nonostante il chiamante non abbia voluto fornire le sue generalità, ha comunque confermato di aver riconosciuto la ragazza dalla foto profilo dopo che nella trasmissione televisiva la mamma di Denise aveva riferito il nome della ragazza che l'avrebbe contattata. Ad oggi sono purtroppo tanti i falsi allarmi che si sono susseguiti nel corso degli anni. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Non è escluso che si possa ricorrere al test del DNA per fare chiarezza sulla vicenda.