Dopo mesi di intense indagini da parte degli investigatori impegnati a dare un nome all'assassino di Trifone Ragone e Teresa Costanza, tutta l'attenzione si è concentrata sulla figura del finanziere Giosuè Ruotolo, ex coinquilino dell'aitante culturista di origini meridionali. Il duplice delitto è datato 17 maggio 2015 quando, alle 19:52, la coppia è rimasta vittima di un'aggressione consumata con perizia nel parcheggio del complesso sportivo frequentato da Trifone per i suoiallenamenti. Durante la puntata di "Quarto Grado", trasmissione specializzata in casi analoghi di cronaca, si è avuto modo di soffermarsi sulla relazione sentimentale in corso fra Ruotolo e la sua attuale compagna, studentessa universitaria ormai vicina alla conclusione brillante dei suoi studi, descritta come molto gelosa.

Il sogno spezzato

Per quanto possa apparire molto strano, Giosuè non informò per tempo la fidanzata della drammatica fine degli amici, che pure lei conosceva. Una condotta piuttosto anomala, che fa il paio con una richiesta di soldi rivolta alla madre di Trifone a causa di un piccolo debito di 25 euro che il figlio avrebbe contratto con Giosuè. Ora è da appurare se tali comportamenti siano stati il frutto di mera superficialità, oppure se derivano da un momento di confusione psicologica di un soggetto in qualche modo coinvolto nella triste vicenda che ha ferito una comunità, quella di Pordenone, che apprezzava i due giovani, ritenuti dei grandi lavoratori. Soldato lui, impiegata presso un'agenzia di assicurazioni lei, i due ormai vivevano insieme e sembravano avviati a formarsi una famiglia.

Il loro sogno di felicità è stato purtroppo bruscamente interrotto proprio sul più bello. Entrambi avevano 30 anni.

Il ruolo dell'arma

L'errore del killer che ha ucciso Teresa e Trifone, chiunque esso sia, è stato quello di liberarsi frettolosamente dell’arma del delitto, peraltro utilizzata con freddezza e abilità tali da far pensare a un professionista.

La pistola è stata infatti ritrovata in un lago vicino alla palestra dopo faticose ricerche, e questo errore risulterà, con ogni probabilità, fatale al criminale che ha proditoriamente aperto il fuoco contro i due, anche perché l'arma è risultata verniciata. Individuare la provenienza della vernice risulterebbe verosimilmente decisivo. Nei prossimi giorni avremo certamente altre importanti novità con gli attesissimi risultati dei Ris (esame dell'auto nella disponibilità di Giosuè Ruotolo). Le indagini continuano.