Accettata in un primo momento la domanda d’iscrizione presentata dai genitori affidatari della bambina di undici anni alla Scuola media statale campana, ora, dopo esser venuti a conoscenza del suo stato di salute, l’istituto dichiara di poter assicurare solo l’apprendimento a distanza. “Le domande di nuove iscrizioni vanno oltre il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella nostra scuola”, quanto affermato dal dirigente scolastico che, nel mese di luglio, aveva mostrato il massimo interesse nello scongiurare situazioni di questo tipo, chiedendo all’Ufficio provinciale l’introduzione di una nuova sezione.

Impegno mantenuto e obbiettivo raggiunto, da quanto sostengono i genitori della bambina, ma la presenza dell’Aids nella vita di Francesca (nome di fantasia), diagnosticata solo lo scorso febbraio, evidentemente ha fatto la differenza.

La lettera di denuncia dei genitori

In una lettera, pubblicata su Avvenire, indirizzata al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, i genitori affidatari, Fortunata e Antonio, sottolineano il fatto che le condizioni fisiche della bambina non sono pericolose per gli altri bambini. Lo sostiene non solo il medico che la segue, ma anche numerose fonti scientifiche. Privata del diritto morale di essere educata in una scuola comune, dove a tutti i bambini viene offerta l’opportunità di vivere e lavorare insieme, per una “paura irrazionale di contagio” sostiene Fortunata.

Una bambina continuamente rifiutata

Un’altra porta chiusa in faccia per Francesca, che si è vista rifiutata anche da altre comunità di accoglienza, ben 35 in territorio campano, fino ad essere finalmente accolta dalla comunità di Capodarco. Da sempre supportata da un insegnante di sostegno per il suo ritardo cognitivo, Francesca non sa né leggere né scrivere e malgrado ciò è stata sempre promossa, un’ulteriore segnale di noncuranza da parte della scuola che “ha preferito sbarazzarsene al più presto” continua Fortunata.Nella lettera di denuncia indirizzata a Stefania Giannini, Fortunata evidenzia come questa situazione accomuni tante famiglie in Italia non sostenute adeguatamente, con bambini sempre più discriminati e privati dei loro diritti poiché queste stesse famiglie non hanno la forza di denunciare quanto accade.

La risposta del ministro Giannini

Dopo l’appello dei genitori e la denuncia da parte della vicepresidente del gruppo Sel di Montecitorio Annalisa Pannarale, è arrivata nelle scorse ore la riposta del ministro Giannini che ha assicurato: “la bimba entrerà in classe nei prossimi giorni”, promettendo di verificare le reali ragioni della scelta del dirigente scolastico e di prendere eventuali provvedimenti nel caso in cui fosse venuto meno al suo dovere. Un riscontro concreto e risolutivo che però non cancellerà l’offesa procurata a Francesca, come ha aggiunto la madre.