A quattro giorni dagli attentati del 13 novembre che sono costati la vita a 129 persone a Parigi, la polizia francese ha lanciato l'offensiva contro l'Isis. Ha infatti individuato il covo nel quale i militanti terroristi si nascondevano e ha tentato di assicurarli alla giustizia. Gli adepti dell'Isis si nascondevano proprio nel cuore della capitale francese, nel quartiere di St. Denis, esattamente quello dello stadio distante appena 800 metri, per la precisione a rue de Courbillon numero 8.
Il blitz è iniziato alle 4:30 del mattino, sperando di cogliere di sorpresa nel sonno i terroristi ed arrestare l'obiettivo numero uno, Abdelhamid Abaaoud, che secondo i servizi segreti sarebbe colui che ha organizzato e coordinato i tre attacchi di venerdì scorso.
L'assalto però non è filato liscio perché gli attentatori hanno reagito. Secondo le prime informazioni lasciate trapelare, la più rapida a reagire è stata una donna che si è fatta saltare in aria, sperando così di portare con sé anche i poliziotti "infedeli". Al momento le vittime del blitz ufficialmente sarebbero tre: una è la donna kamikaze, un altro dovrebbe essere un passante travolto dall'esplosione mentre della terza vittima al momento non sono note le generalità ma dovrebbe trattarsi di un altro dei terroristi.
Il risultato del blitz anti-Isis a Parigi
Alla fine del blitz il bilancio è di cinque arresti: 3 abitanti della casa e altri due nelle vicinanze. Non è chiaro se Abdelhamid Abaaoud sia tra gli arrestati, ma ci sono buone probabilità.
Tra le persone finite in manette c'è anche il padrone di casa, accusato di fiancheggiare i terroristi. Lui si è difeso affermando che non sapeva che fossero terroristi ma che gli era stato chiesto solo il favore di ospitarli da un conoscente. Una sesta persona invece sarebbe ancora barricata nell'appartamento e tratta da ore il suo arresto con le forze dell'ordine.
La seconda persona arrestata nelle vicinanze della casa sarebbe invece una donna.
Nel bilancio rientrano anche quattro feriti nello scontro a fuoco tra le forze speciali francesi. Adesso, mentre l'area viene messa in sicurezza, si tenterà di identificare gli arrestati, operazione come si sa non sempre facile. Il sospetto è che tra essi ci siano anche uno o più attentatori di venerdì scorso che gli inquirenti davano per fuggitivi ma che invece si erano rifugiati proprio nel covo parigino.