Stanno proseguendo senza sosta le indagini per cercare di scoprire la verità sul caso di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati di Pordenone assassinati lo scorso 17 marzo nei pressi del Palazzetto dello Sport "Crisafulli". Gli inquirenti sono arrivati ad un momento cruciale delle indagini, dato che hanno forti sospetti sull'unico indagato Ruotolo, un collega ventiseienne di Trifone Ragone. Ci sarebbero vari indizi ad inchiodare il ragazzo: per quale motivo, infatti, Ruotolo ha cambiato versione dei fatti, dicendo prima di non essersi trovato nei pressi del luogo delitto il 17 marzo, poi ammettendo di essere stato presente vicino al centro sportivo?
Ruotolo, poi, ha rivelato di non avere mai frequentato Trifone, allora per quale motivo gli inquirenti hanno trovato nel suo cellulare una foto dello stesso Ragone, immortalato mentre era fuori dal Louvre? Ricordiamo, inoltre, che gli investigatori hanno rinvenuto una parziale impronta sul proiettile inesploso dell'arma del killer di Trifone Ragone e Teresa Costanza: proprio di questo ha parlato l'avvocato di Ruotolo, Roberto Rigoni Stern, durante l'ultima puntata di "Mattino Cinque", trasmissione che si sta occupando a fondo del caso di Pordenone. Ecco tutti i dettagli delle ultime indiscrezioni.
Le parole dell'avvocato di Ruotolo
"Si tratta di un'impronta parziale sul bossolo di cui al momento non abbiamo contezza", ha detto Roberto Rigoni Stern, il legale di Ruotolo.
L'avvocato ha poi fatto riferimento al bigliettino trovato nel portafogli del suo assistito, sul quale era stato annotato l'indirizzo di una casa abbandonata situata nella stessa via dove vivevano Trifone Ragone e Teresa Costanza. Tale fatto ha portato gli inquirenti ad ipotizzare che il killer dei due fidanzati li abbia spiati per molto tempo.
Ma l'avvocato di Ruotolo ha prontamente difeso il suo assistito: "Stiamo parlanto di una casa dissestata che non può essere un luogo di osservazione per qualcuno che voglia compiere un delitto. Ricordiamo, infatti, che il killer ha ucciso i due fidanzati in un luogo pubblico, scegliendo consapevolmente il rischio di essere scoperto", ha puntualizzato Rigoni Stern.