Sono tanti i messaggi di solidarietà arrivati allo Sporting Locri, squadra calabrese di calcio a 5 femminile che dopo le minacce ricevute dai suoi dirigenti ha deciso di ritirarsi dal campionato. Nonostante il sostegno arrivato da tutta Italia, il presidente conferma la sua decisione. ‘Non c’è serenità, non torno indietro’ dice il presidente del Locri Armeni, che si dice toccato dalla vicinanza del mondo sportivo verso la sua società lo Sporting Locri, squadra di calcio a 5 femminile che milita in serie A.
Squadra chiusa per minacce
Prima di Natale lo stesso presidente ha ricevuto messaggi espliciti a lasciar perdere rivolti anche alla sua famiglia, per la precisione foglietti di carta lasciati sulla sua auto con minacce di ritorsione anche nei confronti della figlia, nel caso non avesse ritirato la squadra dal campionato.
Insieme a lui sono stati presi di mira anche altri dirigenti. Ora si teme per il loro futuro. Un'altra notizia quindi sulle azioni mafiose nella vita di tutti i giorni, dalla religione allo sport.
Ribadisce in un’intervista ‘Non è tanto un arrendersi, ma il dubbio è se il gioco vale la candela. Non succede nulla, ma se succede cosa facciamo alla luce di queste minacce?‘. La solidarietà è arrivata anche dal numero uno del Coni Malagò, che spinge le ragazze a tornare in campo, mentre il presidente della Figc Tavecchio, reduce da sparate nei confronti dello sport femminile,ha promesso di portare a Locri le azzurre del calcio a 5. Armeni però non cambia idea per adesso, mentre il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha intanto disposto adeguate misure di protezione nei confronti della dirigenza.
Da chi sono partite le intimidazioni?
Anche il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, ha chiesto alla società di andare avanti: ‘L’amministrazione comunale si è determinata ad offrire anche il supporto alla società di calcio in quanto non si può abbassare la testa a minacce del genere. In ogni caso potrebbe essere un gesto isolato attuato da uno psicopatico più che altro, ma si tratta di un gesto che ha turbato la serenità sportiva ed anche famigliare di Armeni e degli altri dirigenti della squadra'.
Non si capisce ancora quali siano state le motivazioni per un ipotetico interesse della ‘ndrangheta a chiudere la squadra. Forse uno sgarbo fatto da qualcuno o qualcuna della società verso appartenenti alla cosca locale o interessi nel calcio scommesse?