Dopo oltre otto anni la Corte di Cassazione emette la sentenza definitiva sull'omicidio della 26enne di Garlasco, Chiara Poggi, uccisa nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Va in carcere l'unico indagato, Alberto Stasi, fidanzato della vittima, al termine di un lungo procedimento giudiziario che è passato dall'assoluzione alla condanna, durante i dibattimenti procedurali.La Suprema Corte,nonostante la richiesta del sostituto procuratore generale di annullamento con rinvio della condanna, dopo due ore di camera di consiglio ha confermato la sentenza del processo d'appello bis che aveva condannato Stasi a 16 anni di carcere.

La sentenza è subito esecutiva, e come annunciato dal suo legale, Alberto Stasi si è già costituito e si trova nel carcere di Bollate nel milanese.

La reazione della mamma di Chiara

Rita Poggi, la mamma della vittima, ha dichiarato che finalmente 'giustizia è fatta', anche se otto anni per ottenerla le sono sembrati interminali. Ma la signora Poggi ha anche tenuto a precisare che 'non si può gioire per una condanna, questa è una tragedia che ha sconvolto due famiglie', sia la sua per la perdita di una figlia, che quella di Alberto per il crimine di cui si è macchiato il ragazzo.

Otto anni di processi

La mattina del 13 agosto 2007 una telefonata di Alberto Stasi al 118 annuncia la morte di Chiara, uccisa nella sua casa di Garlasco in provincia di Pavia, colpita alla testa con un corpo contundente e gettata lungo le scale che conducono alla tavernetta.

Il ragazzo racconta di essersi preoccupato per le mancate risposte della fidanzata e decide di raggiungerla a casa, visto che è sola perchè i suoi genitori sono in montagna. Dirà di aver trovato la porta aperta e di aver visto il corpo della ragazza prima di scappare via e chiamare i soccorsi. Una settimana dopo il delitto Stasi viene indagato dalla Procura di Vigevano.

Il 17 dicembre 2009 Stasi viene assolto in primo grado grazie alla perizia che dimostra che il ragazzo era al computer durante il probabile orario dell'omicidio. Il 6 dicembre 2011 anche la Corte di appello assolve Stasi, nonostante la richiesta di 30 anni di carcere. Il 18 aprile 2013 la Cassazione annulla la sentenza di appello.

Il 17 dicembre 2014 il nuovo processo di appello condanna il ragazzo a 16 anni, pena ridotta grazie al rito abbreviato, rispetto ai 24 previsti, ed esclude l'aggravante della crudeltà.Oggi l'atto finale della Cassazione che mette la parola fine a questa vicenda.