Critiche all'amministrazione comunale per le luminarie natalizie. Trapani non sarà né il primo, né l'ultimo casoa livello nazionale ma per la città falcata rappresenta soltanto la punta dell'iceberg in una sorta di guerra aperta tra parte della cittadinanza ed il sindaco, Vito Damiano. Il primo cittadino non è mai stato amato dai trapanesi, ha dovuto fare i conti con l'ombra lunga del suo predecessore, l'attuale deputato regionale Mimmo Fazio, i cui indici di gradimento nella sua esperienza decennale alla guida della città sono stati altissimi.

La gente è andata giù molto pesante sui social network ed in ogni caso non è la prima volta. Ora il sindaco ha deciso di passare alle vie di fatto ed ha sporto querela per le offese subite.

La nota di Vito Damiano

Nella sua nota diffusa agli organi di stampa, il primo cittadino premette di aver espresso in occasione del Natale un pensiero augurale alla cittadinanza. "Molti cittadini, anche incontrati per strada, hanno ricambiato gli auguri - sottolinea Damiano - e questo mi ha fatto molto piacere. Evidenzia la bontà d'animo che esiste nella cittadinanza". Dopo la carota, ecco il bastone. In riferimento ad alcune presunte offese comparse sulle pagine di Facebook, il sindaco di Trapani parla di "soggetti che hanno preferito affidarsi spregiudicatamente ai social network per lasciare vergognosi ed offensivi commenti che sinceramente non comprendo".

Damiano annuncia di aver presentato "formale querela per diffamazione aggravata", puntualizzando anche di non voler tornare sui suoi passi e rimettere la querela "così come ebbi a che fare in passata occasione con gesto di magnanimità".

Il sindaco meno amato d'Italia

La popolarità di Vito Damiano a Trapani è sempre stata in caduta libera.

Lo hanno attestato la scorsa primavera anche i dati della Governance Poll 2015 a a cura del Sole 24 Oreche ha stilato la classifica dei sindaci più amati in Italia. Per Damiano un malinconico ultimo posto condiviso con i sindaci di Alessandria e Crotone, Maria Rita Rossa e Peppino Vallone. Rispetto all'elezione del 2012, Damiano risulta ora apprezzato da meno della metà dei suoi concittadini, 44 per cento, con un calo di gradimento del 9,60 per cento.

Nei suoi confronti era stata presentata anche una mozione di sfiducia in consiglio comunale che venne comunque bocciata dall'aula lo scorso ottobre.

I precedenti

Quello di Vito Damiano non è un caso unico, in passato ci sono state altre querele presentate da primi cittadini per commenti pesanti e presunte offese apparsi sui social network. In febbraio il sindaco di Domusnovas (provincia di Carbonia), Angioletto Deidda, presentò querela per diffamazione contro quattro utenti del web. Da sottolineare che il primo cittadino era sotto processo con le accuse di concussione e molestie sesssuali. Lo scorso giugno invece il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamini, fece partire due denunce nei confronti di altrettante persone per frasi irriguardose scritte su Facebook.

Nel mese di ottobre infine il Comune di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, ha ritirato la querela ai danni di sette cittadini che erano stati rinviati a giudizio per diffamazione dopo presunte offese comparse sui social network nei confronti dell'ex primo cittadino, Pasquale Rizzo.