Momento duro per la ditta Bozzoli di Marcheno, nel bresciano, in quanto dopo la misteriosa scomparsa di uno dei due soci e precisamente Mario Bozzoli l'impresa è entrata nel tunnel di una lunga ed inevitabile crisi aziendale che ha generato ingenti perdite. La fonderia, con macchinari attivi tutto il giorno, è stata sequestrata per oltre 100 giorni, un lasso di tempo che metterebbe in ginocchio qualsiasi produzione. Si ipotizza una perdita stimata intorno ai cento milioni di euro e dunque risollevare le sorti della Fonderia Bozzoli non sarà certo facile.

Tra Mario e Adelio Bozzoli, fratelli nonché soci, i rapporti non erano più idilliaci da tempo anche perché risultano contrasti e dissapori anche tra lo scomparso Mario e i nipoti, figli di Adelio. I forni della Bozzoli hanno ripreso la loro attività il 27 gennaio 2016, dopo mesi di blocco totale e soprattutto dopo la rimozione dei sigilli, necessari per il normale svolgimento delle indagini.

I fatti

Era l'8 ottobre 2015 quando il cinquantenne Mario Bozzoli telefonò alla moglie per concordare l'orario di una cena insieme al ristorante in località Padenghe. Alla cena avrebbe dovuto partecipare anche il figlio. L'uomo doveva cambiarsi d'abito prima di raggiungere la moglie ed effettivamente i suoi abiti sono stati rinvenuti nello spogliatoio della ditta, nell'area delle docce.

Ma del suo corpo non si è trovata traccia nell'azienda. Il sospetto degli inquirenti è che Mario Bozzoli sia finito in uno dei forni che lavorano ad altissime temperature, ma senza prove di un delitto c'è il rischio che resti in piedi, in linea teorica, anche l'ipotesi del suicidio, alla quale peraltro gli inquirenti hanno dato poco credito fin dall'inizio.

L'uomo si dichiarava tuttavia molto preoccupato e aveva confidato a sua moglie di avere paura di recarsi sul posto di lavoro per motivi che restano da chiarire e valutare. Vi rammentiamo che nel registro degli indagati, accusati di omicidio volontario in concorso e distruzione di cadavere, sono finiti i due nipoti, Alessandro e Giacomo Bozzoli, e Oscar Maggi e Aboagye, due degli operai presenti in azienda quella sera.

L'altro dipendente della Fonderia Bozzoli, l'esperto Giuseppe Ghirardini, è invece deceduto in circostanze misteriose, avvelenato da cianuro.

Ghirardini

Il suo corpo è stato trovato in zona Ponte di Legno il 18 ottobre 2015. L'uomo potrebbe essersi suicidato preda di rimorsi o perché temeva per la sua incolumità essendo uno scomodo testimone, ma a ben guardare potrebbe anche essere stato ucciso dai veri assassini di Mario Bozzoli che potrebbero essere stati visti da Ghirardini mentre gettavano il corpo nel forno. Nelle prossime settimane ne sapremo di più ma tra i dipendenti della fonderia resta una forte apprensione per l'incerto futuro della fabbrica, che già prima della scomparsa di Mario Bozzoli viveva una fase delicata perché Adelio intendeva aprire una fonderia in proprio.