Emergono nuove e importanti indiscrezioni sul duplice omidicio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, avvenuto lo scorso 17 marzo nei pressi del "Palazzetto dello Sport Crisafulli" di Pordenone. Secondo le ultime news, potrebbe presto cambiare il capo di accusa nei confronti di Rosaria Patrone, la ventiquattrenne fidanzata di Giosuè Ruotolo. La ragazza, indagata per favoreggiamento e istigazione, potrebbe infatti essere accusata di concorso in omicidio. L'indiscrezioneè stata diffusa durante l'ultima puntata di "Storie Vere". Ma vediamo tutti i dettagli su questo complesso caso ancora irrisolto.

Delitto di Pordenone, Giosuè stalker di Teresa?

Nelle ultime ore, sono emersi dei particolari che potrebbero rivelarsi decisivi per l'esito delle indagini:è stato infatti analizzato il profilo Facebook segreto che sarebbe stato usato da Giosuè Ruotolo e Rosaria Patrone. I due avrebbero creato un nickname falso e avrebbero interagito con le due vittime, allo scopo di destabilizzare la loro relazione e di farli allontanare. Secondo gli inquirenti, Ruotolo avrebbe agito come uno stalker nei confronti di Teresa Costanza, alla quale avrebbe mandato dei messaggi sconcertanti. Il commilitone ventiseienne avrebbe rivelato a Teresa dei presunti tradimenti da parte di Trifone.

Il profilo segreto sarebbe stato creato circa due anni fa, e nonè mai stato menzionato né da Ruotolo, né dalla Patrone durante gli interrogatori.

"Crediamo che il profilo sia stato creato per porre fine alla relazione tra Trifone Ragone e Teresa Costanza, i messaggi fanno trasparire una grandissima ostilità", ha affermato il procuratore Marco Martani. Il legale difensore di Ruotolo, invece, Roberto Rigoni Sternha dato una versione dei fatti completamente diversa, nel parlare delle prove che incastrerebbero il suo assistito: "Non ci sono segreti nei dispositivi elettronici di Giosuè Ruotolo: tra il mio assistito e la coppia di Pordenone non ci sono stati contatti per più di un anno. Dunque, non c'era alcun motivo per il quale potessero sorgere tra loro delle liti".