Appare ancora fitto il mistero sulle vere cause della morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano di 28 anni, originario del Friuli-Venezia Giulia, trovato morto lo scorso 3 Febbraio a Giza, in periferia del Cairo. Al momento gli inquirenti stanno indagando sulla sua reale attività in Egitto, sulla base dei contatti cheaveva Giulio: su Skype, c'erano una trentina tra amici, colleghi e professori universitari con i quali interagiva costantemente. Da qui nasce il sospetto che Regeni sia stato ucciso per delle informazioni raccolte durante il suo lavoro.
I risultati delle indagini
Sul corpo di Giulio Regeni c'erano segni di tortura. Sette costole rotte, segni di scariche elettriche sui genitali ed un'emorragia celebrale, stando ai dettagli della perizia medica. La sua morte, confermato anche dai risultati della seconda autopsia, è stata causata dalla frattura di una vertebra in seguito ad un colpo violento. Gli investigatori faticano a trovare nuovi elementi sulla morte del ragazzo; pare che le indaginisi stiano svolgendo in maniera molto lenta, a causa della scarsa collaborazione delle autorità del Cairo. Intanto la procura egiziana avrebbe acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza di alcuni negozi nella zona dove è scomparso Regeni.
Inoltre, in alcuni tabulati telefonici raccolti, ci sarebbero le provedell'ultima telefonata fatta dal ricercatore fatta a Gennaro Gervasio, docente dell'università britannica del Cairo. Il 25, i due, avevano appuntamento per andare insieme ad una festa, alla quale Giulio non si è mai presentato. Sarà poi lo stesso Gennaro Gervasio a denunciare la scomparsa dell'amico.
Non sono da escludere eventuali depistaggi alle indagini. Subito dopo il ritrovamento del corpo di Giulio, un egiziano si sarebbe fatto avanti come testimone all'ambasciata italiana. Avrebbe dichiarato che verso le 17.30 due poliziotti avrebbero fermato e successivamente portato via il ragazzo. Ma la testimonianza non convince gli investigatori.
Le autorità italiane sarebbero entrate in possesso dei messaggi inviati da Giulio alla sua fidanzata quello stesso giorno. L'ultimo risale alle 19.41, due ore dopo il presunto arresto di cui parla l'egiziano.
Giulio ha preso parte ad un gioco troppo pericoloso
A quanto pare Regeni aveva rapporti con persone contrarie al governo egiziano Al-Sisi ed estimatori delle Primavere Arabe. Non si esclude infatti, che il ragazzo sia stato torturato ed ucciso per essere venuto a conoscenza di verità troppo scomode. Al momento il rapporto tra Italia ed Egitto non è dei più diplomatici. Si attendono ulteriori sviluppi sulla vicenda.