E se la polizia egiziana spinta dalle alte sfere politiche volesse depistare le indagini sulla morte del giovane studente friulanodell'Università di Cambridge Giulio Regeni? Perché fino ad ora l'Egitto non ha acconsentito ad indagini congiunte con le autorità italiane per fare luce sulla triste vicenda del giovane ricercatore? Domande più che lecite visto quello che sta accadendo e vista la chiusura, almeno fino ad ora, da parte delle autorità egiziane che non sono andate oltre a formali espressioni di cordoglio per la morte di Giulio Regeni.
Morte Regeni: le incongruenze egiziane
Il governo egiziano vuole coprire qualcuno? C'è forse il timore di ripercussioni sull'immagine del Paese? Perché la polizia ed il ministero dell'Interno egiziano cercano a tutti i costi di avvalorare la tesi dell'incidente stradale contraddicendo le parole pronunciate 'a caldo' dal procuratore egiziano, Ahmed Nagi, che si occupa del caso? Il magistrato in una intervista rilasciata all'Associated Press è stato chiaro: sul corpo c'erano segni di ferite, percosse e bruciature.Insomma il ragazzo sarebbe stato torturato, si sarebbe trattata di una morte lenta, stando sempre alle parole del procuratore egiziano. Adare la notizia del ritrovamento del cadavere del giovane, scomparso lo scorso 25 gennaio dal Cairo e ritrovato ieri nella zona di Hazem Hassam, è stata la stampa egiziana.
Anche giornali e siti web del Cairo sindal primo momento hanno parlato di bruciature rinvenute sul corpo del ragazzo, percosse, ferite,colpidi arma dataglio ed un orecchio mozzato.Di lì a poco anche il procuratore Nagi ha avvalorato la tesi delle torture parlando all'Associated Press. Ma nel giro di qualche ora è giunta la versione ufficiale della polizia egiziana e del ministero dell'Interno del Cairo: movente criminale da escludere, è stato un incidente d'auto.
Una versione per la verità poco credibile.
E perché all'avvocato Mohamed Sobhi, attivista per i diritti umani ed incaricato dagli amici di Regeni di ritrovare il giovane, non è stato consentito di vedere il corpo dello studente ma solo il suo viso e soltantodopo un acceso diverbio con la polizia locale? Secondo i giornali egiziani anche i medici che hanno condotto l'autopsia sul corpo di Giulio Regeni avrebbero parlato apertamente di una morte violenta inferta "da colpi di strumenti taglienti".
Insomma il giovane è stato barbaramente ucciso o è stato vittima di un incidente stradale? Perché l'Egitto non ha ancora acconsentito ad una indagine congiunta con l'Italia?
Bisogna fare chiarezza, tensione con l'Egitto
A chiedere chiarezzaè stato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che ha ufficialmente chiesto indagini congiunte. Ma dal Paese delle piramidi stranamente fanno orecchie da mercante su questo punto. E così sale la tensione. La segreteria generale della Farnesina ha convocato l'ambasciatore egiziano per esternare tutto il suo disappunto su come procede la vicenda. Intanto anche il Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi, che si trovava proprio al Cairo, ha interrotto la missione in terra egiziana aspettando sviluppi.
Insomma bene fa il governo italiano a pressare quello egiziano. Intanto però rimane lo sconcerto per la morte di un giovane e brillante studente, ricercatoreall'università di Cambridge, andato in Egitto per approfondire gli studi di economia e imparare l'arabo. Giulio Regeni era scomparso di casa lo scorso 25 gennaio, il ragazzo a quanto parestava andando a piedi a casa di amici.