Sarebbero potuti passare mille anni dal famoso scisma tra la chiesa occidentale e quella orientale, avvenutonel 1054, e invece il cronometro si è fermato nel 2016, anno dell'incontro - ormai definito leggendario - tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca, Kirill. Un incontro a lungo voluto e diventato realtà a Cuba. L'incontro è avvenuto nella sala riservata dell'aeroporto di L'Avana, dove, in attesa dell'arrivo di Bergoglio, si trovava già il patriarca Kirill.
E' la possibilità del dialogo ad aver marchiato l'incontro trai due capi delle chiese d'Occidente e d'Oriente.
Un sentimento che si è ritrovato anche nelle parole pronunciate dai due religiosi. In particolare Kirill avrebbe sottolineato la bellezza di questo incontro speciale, "anche se le nostre difficoltà non si sono ancora appianate".Allo stesso modo, Bergoglio si sarebbe rivolto al Patriaca di Mosca, chiamandolo "fratello" e aggiungendo che "questa è la volontà di Dio".
Un incontro "cinguettato"
Nell'era dei social, lo storico incontro tra i due leader religiosi non poteva che sbarcare anche su Twitter. Poco dopo il decollo dell'aereo dall'Aeroporto di Fiumicino, dall'account del Papa è partito un tweet coinciso e pieno di speranza: "Oggi è un giorno di grazia". E anche l'account del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, non è rimasto muro in vista dell'incontro con Bergoglio.
Bartolomeo, che ha già avuto modo di incontrare il Pontefice, avrebbe scritto di stare pregando per i suoi "fratelli in Cristo"; dicendosi "contento che il dialogo iniziato nel 1964 con Atenagora e Paolo VI continui a dare i suoi frutti".
Il Patriarcato di Mosca, infatti, non ha esitato a definire l'incontro tra Kirill e Bergoglio come "concreto esempio di due persone, due Chiese che si ergono sopra le loro difficoltà al fine di risolvere un compito molto serio".
Un primo punto di incontro? Sicuramente la situazione che afflige quei cristiani tutt'ora perseguitati in tutto il mondo.
Un incontro a lungo atteso
Al di là dei cinguettii, quello tra i due leader religiosi era un incontro a lungo atteso e in cui molti avevano riposto le proprie aspettative, a partire dal Patriarca Kiril, che si era così espresso:"Nutro grandi speranze riguardo al mio incontro con papa Francesco".
Questo incontro non fa altro che coronare i grandi sforzi di diplomazia intrapresi già da Giovanni Paolo II e poi ripresi da Benedetto XVI, sotto il cui pontificato si era arrivati a un passo dal faccia a faccia.
Papa Francesco si era mostrato decisamente incline a voler incontrare il Patriarca di Mosca già nel 2014, quando aveva parlato di un "cammino" già intrapreso per trovare un punto di incontro con l'Ortodossia. Al di là degli accordi tra teologi - "mai arriverà quel giorno", aveva detto Bergoglio - e in direzione di un incontro reale col Patriarca di MoscaKirill. Volontà che avevano portato il Papa a pronunciare queste parole: "A Kirill ho detto: Io vengo dove tu vuoi. Tu mi chiami e io vengo'. E anche lui ha la stessa volontà".
Dopo l'incontro, Papa Bergoglio ha proseguito il suo viaggio verso il Messico e il Patriarca Kirill verso il Brasile.