Molti di voi in questi giorni hanno sicuramente avuto a che fare con una parola davvero particolare. Come avrete capito, stiamo parlando di #"petaloso". Una cosa è certa: fino a qualche giorno fa, nessuno, ad eccezione della maestra del piccolo Matteo e dei suoi compagni di classe, aveva mai sentito un simile lemma. Senza alcun dubbio, dunque, siamo di fronte a quello che gli addetti ai lavori definiscono neologismo. "Petaloso", però, non è un neologismo qualunque. La storia di Matteo e della sua maestra, infatti, sta facendo il giro del web e pochi minuti fa anche il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha voluto dedicargli un post.

Ma vediamo di scoprire qualche dettaglio in più.

"Petaloso": quando un errore si trasforma in un'opportunità

"Petaloso" deve la sua esistenza alla maestra Margherita, l'insegnante di Matteo che non ha potuto fare a meno di soffermarsi su quella parola che, seppur inesistente, suonava davvero molto bene. L'aggettivo perfetto per descrivere un fiore, secondo Matteo, è proprio "petaloso". Un errore, dunque? Secondo la maestra Margherita, no. Coinvolgere l'Accademia della Crusca e chiedere loro un parere in merito a questo simpatico neologismo è stata una sua idea. L'insegnate ha scritto all'Accademia illustrando la situazione nella speranza di poter ottenere un chiarimento.

Accademia della Crusca: "La parola è ben formata"

Dal canto suo, l'Accademia della Crusca non ha tardato a rispondere alla maestra Margherita facendo presente che il termine inventato da Matteo è ben formato e che, tra l'altro, segue lo schema di altri aggettivi. La Crusca ha anche aggiunto che per far entrare un termine nel vocabolario è necessario che esso venga utilizzato e, soprattutto, capito da molti.

Per tale raguione, nelle ultime ore è paritita una vera e propria campagna social a favore di "petaloso". Proprio l'Accademia della Crusca ha lanciato l'hashtag #diffondiamolaparolapetaloso per consentire a Matteo di veder comparire sul vocabolario il suo neologismo. A questo punto, non resta che condividere l'hashtag e sperare che, ben presto, per descrivere un fiore venga naturale ricorrere proprio all'aggettivo petaloso.