Ordigni preparati per fare più vittime. Questa è la notizia sconvolgente che emerge in queste prime ore dopo gli attentati di Bruxelles. Dall’ospedale militare di Neder-Over-Heembeek arriva una radiografia eloquente di un ferito, nel quale è visibile un grosso chiodo conficcato nel petto.

Secondo il chirurgo Marc Decramer, amministratore delegato dell’Ospedale della Gasthuisberg University di Lovanio, molti feriti sono arrivati con profonde ferite da taglio, provocate anche da pezzi metallici, che i terroristi hanno attaccato sugli ordigni, con l’intento di fare più danni ai malcapitati colpiti dalle schegge della deflagrazione.

Conferme anche dall’ospedale di Anversa, con un medico che ha mostrato alle telecamere un pezzo metallico estratto dal corpo di un paziente. Le ferite provocate da chiodi e vetri hanno costretto i chirurghi a procedere all’amputazione di arti in almeno tre casi.

A conferma di quanto dichiarato dai medici belgi, anche l’ordigno inesploso trovato nell’aeroporto di Zaventem era stato preparato con dei chiodi. Una tecnica che ricorda l’attentato alla maratona di Boston, quando furono fatte esplodere alcune pentole a pressione piene di schegge metalliche e chiodi. Gli esperti di terrorismo ritengono che questo modo di preparare le bombe venga insegnato negli addestramenti in Beluchistan, provincia Pakistana al confine con l’Afghanistan.

Altre perquisizioni della polizia belga hanno rinvenuto a Schaerbeek altri ordigni esplosivi confezionati con la stessa tecnica. E’ chiaro che i terroristi cercano di fare più vittime nei loro attentati.

Ricercato l'uomo con il cappello

Subito dopo gli attentati, la polizia belga ha reso pubbliche le immagini dei tre presunti attentatori.

Due, mentre spingevano il carrello con le proprie valigie, erano vestiti di nero e indossavano un solo guanto alla mano sinistra, probabilmente per nascondere il detonatore. Il terzo, vestito con una giacca chiara, cappello e occhiali, invece non portava guanti. Secondo le forze dell'ordine belghe, i due si sono fatti saltare in aria, mentre il terzo ha abbandonato il proprio ordigno e si è dato alla fuga.

Per cercare di avere notizie sul sospettato in fuga, la polizia ha pubblicato la foto sia su Facebook che su Twitter, con l'invito a collaborare, garantendo comunque discrezione.