Trascorsi oltre 300 giorni nello spazio, l’astronauta statunitense Scott Kellyè tornato sulla Terra. A riportarlo a casa la capsula spaziale Soyuz. Atterrato nel Kazakistan insieme ai cosmonauti Mikhail Kornienko e Sergej Volcov, si sono verificate le sue condizioni di salute, risultate poi essere buone. A tal proposito, la Nasa ha chiesto ai gemelli Kelly, entrambi astronauti, di sottoporsi a ben 400 test. Dai risultati raccolti sarà possibile analizzare le condizioni in cui versachi vive per lungo tempo nello spazio. E, inoltre, questo esperimento sarà utile per compiere successivi studi e probabili nuove avventure spaziali.

Magari in attesa di inviare equipaggi umani alla volta di Marte.

Il paradosso dei gemelli

Mark Kelly, fratello gemello di Scott, durante la permanenza presso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ha potuto seguirlo dalla Terra. Entrambi pronti a "collaborare" in nome della Scienza. Non appena si raccoglieranno i dati dell’esperimento, gli scienziati potranno approfondire le condizioni di salutedegli astronauti, ovvero l’isolamento, la microgravità, le radiazioni e lo stress.

Numerosi studi affrontati spiegano come, nel corso del tempo, l’organismo umano si sia evoluto, rispondendo al meglio alla forza di gravità. A differenza di quando si trova nello spazio, l’uomo che vive sulla Terra esegue movimenti grazie ai muscoli e al proprio corpo.

Questi impegnano energie per mantenersi funzionali. Infatti, nello spazio si fluttua continuamente a causa della microgravità e ci si adattaalla nuova situazione, risparmiando ogni energia possibile. In questo modo, la muscolatura e le ossa diventano sempre più deboli.

Gli studiosi sostengono che, nonostante il buono stato di salute mantenuto in orbita da Scott Kelly, la permanenza di un astronauta su Marte potrebbe diventare pericolosa.È proprio per questo che i gemelli si sottopongono ad alcune specifiche valutazioni.

Essendo circa 18 i mesi di permanenza in assenza di gravità, gli esperti credono necessario accertarsi dei problemi di salute che, sul pianeta, l'astronauta potrebbe patire. Ad esempio, quelli legati al cuore, alle ossa, alla vista, oppure di pressione.

Durante la sua permanenza sulla stazione spaziale,Scott Kelly ha comunicato con gli utenti dei social networkraccontando la sua esperienza, caricando e condividendo le fotografie scattate proprio dall’ISS.

Questa sua comunicazione ha riscontrato molto successo nel web e si è diffusa molto rapidamente.

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