È vero: David Cameron possedeva una quota della società offshore del padre Ian, venuto a mancare sei anni fa. Il ogni modo, il premier britannico ha tenuto a sottolineare anche il fatto di aver rivenduto quelle azioni per 30mila sterline prima di diventare primo ministro. Finalmente, e in modo chiaro, David Cameron fornisce una riposta chiara alle domande che sono sorte dopo lo scoppio del caso dei Panama Papers. La confessione, affidata in esclusiva ai microfoni dell'emittente Itv news, ha subito scatenato l'ira delle opposizioni, che hanno richiesto a gran voce le dimissioni del leader conservatore.

Stiamo parlando del periodo compreso tra il 1997 e il 2010: in quel periodo Cameron e la moglie Samantha avrebbero posseduto cinquemila quote delBlairmore Investment Trust, fondo offshore fondato negli anni '80 e gestito da Ian Cameron. La società, però, non avrebbe mai pagato nemmeno una sterlina di tasse, sostiene il quotidiano inglese Guardian.

Cameron, dal suo canto, ha sottolineato di non avere niente da nascondere e di aver sempre agito nel rispetto della legge.