Mentre gli uomini e le donne provenienti da vari villaggi curdi tentavano di difendere la città dagli uomini dell’ISIS(con munizioni limitate ed armi inadeguate) si creò un movimento di solidarietà internazionale con lo scopo di dare voce ai curdi di Rojava e Kobane.

Le donne curde in Siria si stanno organizzando politicamente e militarmente sotto il tetto di ‘Yekitiya Astro ' che è un'organizzazione-ombrello del Movimento delle Donne curde in Siria / Rojava, fin dal 2005. Quando il regime di Assad abbandonò Kobane nel 2012, i curdi presero il controllo della città.

Da allora lottano per l'istituzione di una forma nuova di governo in Rojava con la fondazione di cantoni autonomi dal gennaio 2014.

Il conseguimento dell'uguaglianza di genere è uno dei più importanti aspetti della lotta in corso a Rojava, un esempio senza precedenti nel Medio Oriente. Per le donne curde di Rojava è importante assicurarsi che non vengano strumentalizzate solo per la causa nazionale, durante la rivoluzione. Esse intravedono nelle rivoluzioni del Vietnam, di Cuba, della Russia e della Francia un riferimento ma non un modello adeguato.

Per le donne curde la rivoluzione sarà più radicale, cambierà il rapporto tra gli individui e non si fermerà solo ai rapporti economici e sociali, sarà sconfitto il grande potere ma anche il micro-potere.

Perciò, le donne curde hanno avviato organizzazioni ed associazioni, in vari campi, che si occupano di migliorare lo status delle donne nella società locale.

Per esempio, costruire nuove scuole, promuovere l’artigianato femminile e allestire consultori familiari è stato un modo di impegnare le donne ma anche gli uomini per il cambiamento sociale a lungo termine.

Il sistema di co-presidenza, con un uomo ed una donna, in tutte le istituzioni curde, ha perfezionato, a tutti i livelli, la rivoluzione simbolica in atto e sta educando, l’immaginario maschile ad accettare la leadership femminile a tutti i livelli.

Rojava (Kurdistan Siriano) si ispira alla filosofia del leader curdo Abdullah Öcalan, leader tenuto in segregazione nel carcere di estrema sicurezza dell’isola turca di Imrali fin dalla sua cattura avvenuta in Kenia nel 1998.

Nonostante ciò, in prigione, la filosofia di Öcalan ha subito uno sviluppo significativo, andando oltre una teoria abbastanza ortodossa di liberazione nazionale.

Partendo dal marxismo-leninismo tradizionale, si muove verso una cornice molto più ambiziosa, basandosi su una concezione rinnovata di libertà, democrazia-popolare e comunitarismo-libertario. Uno dei compiti notevoli di questa filosofia è superare le dicotomie basate sulla divisione di soggetto ed oggetto. Questa divisione si individua nei binarismi come: black/white, East/West, natura/società e così via.

La dominazione e lo sfruttamento sorgono rapidamente quando ci si pensa come soggetti attivi e intelligenti (l’uomo bianco, l’Occidente, la società ecc.), separandosi da tutte le altre “alterità” ed elevandosi al di sopra di entità o oggetti percepiti come passivi o inferiori.

Per superare la gerarchia e la dominazione ed orientarsi verso un nuovo modo nuovo di pensare è necessario riconoscere l'unità nella diversità della vita sociale.

Attraverso questa metodologia, così come molti altri temi, Öcalan si orienta verso il pensiero rivoluzionario del Confederalismo Democratico o Municipalismo Libertario. Öcalan insiste che trasformare la posizione delle donne nella società sia molto importante per modificare la società nell'insieme. Il livello di libertà femminile e di uguaglianza determinano la libertà e l'uguaglianza di tutti i segmenti della società.

Democratizzare la donna è decisivo per lo stabilimento permanente della democrazia ed il laicismo. Le donne del Rojava non solo si sono unite alle file armate dello YPJ (le Protezione Unità di Donne), ma hanno aperto veri Centri per Studi Femminili su tutto il Rojava per istruire ideologicamente le donne ad una nazione democratica, popolare e partecipativa.