Si aggravano di ora in ora gli esiti del terribile incidente ferroviario che ha coinvolto due treni regionali tra Andria e Corato, Puglia, dopo le 11.30 di martedì 12 luglio 2016. I soccorritori, giunti immediatamente sul posto, parlano di almeno 20 morti e una trentina di feriti, tra i quali 18 gravi. Si teme che ci siano altri viaggiatori ancora imprigionati tra le lamiere contorte, a tal proposito i vigili del fuoco proseguono le ricerche per ispezionare accuratamente ogni zona. Le persone che in queste ore visitano il luogo della sciagura raccontano di scene apocalittiche, paragonabili ad un disastro aereo, tanto è grave ed estesa la zona dell'impatto.
I due convogli, a quanto si è appreso, viaggiavano su un tratto a binario unico e non si sa ancora per quale motivo entrambi i convogli si trovassero contemporaneamente sulla stessa rotaia.
La tragedia ferroviaria, le vittime e i politici chiedono chiarimenti
Dai primi rilevamenti si è appreso che a bordo dei vagoni erano presenti molti pendolari, ma altrettanti turisti diretti all'aeroporto di Bari. Non si esclude la presenza di numerosi viaggiatori, presenti sul territorio pugliese per godere delle bellezze del luogo. Mentre continuano ad arrivare notizie sconvolgenti circa il ritrovamento dei resti dei due convogli andati completamente distrutti per l'impatto violentissimo che li ha coinvolti, esattamente i primi due vagoni di entrambi i treni, la politica si interroga sulle cause e sulla necessità di trovare un perché.
A tal proposito il Premier Renzi ha deciso di anticipare il rientro da Milano, dove si trovava in visita, per seguire personalmente l'evolversi della situazione. Altri intanto si interrogano sul perché ancora oggi non si sia investito nelle infrastrutture per aggiornare le tratte ferroviarie dotandole almeno di doppio binario.
Gli incidenti del passato non hanno insegnato nulla
Dopo il 1978 con 42 vittime precipitate in una scarpata a Murazze di Vado dopo lo scontro tra due treni, si pensava che una simile tragedia non potesse più avvenire, invece accadde la stessa cosa nel 2002 trai due convogli a Ciampino provocando 6 morti e nel 2005 a Crevalcore con 17 morti.
In Italia ci sono state altre tragedie ferroviarie, ma con modalità diverse, come quella di Viareggio nel 2009 con 32 vittime.Si sperava che scontri frontali oggigiorno fossero stati scongiurati grazie alle innovazioni tecnologiche. Evidentemente c'è ancora molto da fare.