L’odore di marijuana,che usciva dalla finestra aperta dell’appartamento, era talmente forte che gli agenti della Squadra volante della Polizial’hanno avvertito mentre passavano con l’auto di servizio lungo viale Sant'Avendrace, a Cagliari. E proprio per questo motivo, insospettiti dallo strano "profumo", hanno deciso di bussare nell’abitazione per dare un’occhiata. Stefano Tidili, 46 anni e Gianluca Muntoni (41) tutti e due di Cagliari e disoccupati, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra volante, coordinati dal dirigente Fabrizio Figliola, con l’accusa di coltivazione, produzione e spaccio di droga.

Negli appartamenti incriminati gli agenti hanno scovato una vera e propria serra di marijuana (più di 40 piante alte e cariche di fiori) con tanto di lampade, impianti di riscaldamento, termometri per misurare temperatura e umidità. Insomma, il kit per l’esperto coltivatore. In più gli agenti di Polizia hanno scoperto che la luce che utilizzavano per la coltivazione diretta proveniva da un palo della rete elettrica pubblica che si trovava in strada e serviva a fornire elettricità in ben due abitazioni. Da qui anche l’accusa di furto di energia. I due disoccupati cagliaritani sono stati rinchiusi in una camera di sicurezza della Questura, in attesa del processo per direttissima che si svolgerà in Tribunale a Cagliari.

Una serra super accessoriata in due abitazioni diverse

La singolare scoperta effettuata dagli uomini della Squadra volante della Polizia è avvenuta quasi per caso. Secondo la ricostruzione degli agenti, impegnati in un normale controllo di routine nel quartiere di Sant’Avendrace, tutto sarebbe nato mentre passavano per strada con il loro mezzo di servizio.

Improvvisamente, infatti, hanno avvertito un forte odore di marijuana provenire dalla finestra di un’abitazione. A quel punto, incuriositi, hanno deciso di andare a dare una controllata e hanno suonato al campanello. Il padrone di casa Gianluca Muntoni, che sicuramente non si aspettava la loro visita, non ha saputo spiegare la provenienza di quell’odore particolare.

E, proprio per questo motivo, gli agenti sono stati costretti a controllare scoprendo, dietro un armadio in legno utilizzato come protezione, una stanza trasformata in serra. C'erano più di venti piante di marijuana circondate da impianti di illuminazione, ventilazione, concimazione, e pure della sabbia particolarmente concimante. Insomma una serra fatta ad opera d’arte.

Poi, durante il controllo, si sono anche accorti che un cavo elettrico che forniva la corrente a tutti i macchinari era talmente lungo che arrivava dall’altra parte della strada. L’hanno seguito e sono arrivati nell’abitazione di Stefano Tidili. Anche lui non ha saputo spiegare da dove provenisse quel forte odore di “erba” e, dopo un brevissimo controllo anche in quest'appartamento, all’interno di una stanza abbastanza nascosta, hanno trovato ben sedici piante di marijuana. A quel punto i due disoccupati cagliaritani sono stati fatti salire nella volante e accompagnati in Questura con l’accusa di produzione, coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti.