Il sindaco di Cerignola, Franco Metta, con tanto di fascia tricolore, in occasione di una uscita pubblica di una scolaresca, rimprovera duramente un bambino di 11 anni, perché è stato bocciato. Alza la voce, gli rivolge insulti in dialetto: "lo str****o che sei", e altro, dinnanzi all'intera scolaresca. Qualcuno però riprende la scena, ed il video viene caricato su Facebook, dove diventa immediatamente virale. In molti si indignano per i modi del sindaco, ma non manca anche qualcuno che rimpiange il passato, "quando i giovani erano cresciuti con delle regole".

Il video passa anche davanti agli occhi dei familiari dell'11enne,che ora vogliono portare la vicenda in tribunale.

Di seguito il video, con sottotitoli, caricato da "Il quotidiano italiano" su Youtube:

Divampa il caso mediatico:il padre annuncia querele

La vicenda si è trasformata in un caso nazionale, con Michele, il padre del bambino protagonista del video, che viene cercato ed intervistato da diversi media nazionali. Il genitore si dice arrabbiato e sconvoltoper l'esposizione mediatica a cui il video ha sottoposto la famiglia. Il video da Youtube è stato ripreso e divulgato anche da diverse emittenti televisive, ed il genitore informa di aver già contattato uno studio legale, e si diceintenzionato a portare il caso di fronte ad un giudice.

La rabbia del padre del bambino

Intervistato da Repubblica, il papà del bambino ha raccontato di essere stato informato della vicenda dal figlio maggiore, ventunenne, che gli ha mostrato sul tablet il video, già divenuto virale sul web da alcune ore. E' rimasto turbato dal vedere i figlio insultato dal primo cittadino, e ha immediatamente chiesto al bambino di raccontargli come sono andati i fatti.

"I bambini vanno ascoltati, non aggrediti. Sono meravigliato di come il sindaco possa averlo aggredito in quel modo. Vederlo umiliato in quella maniera mi ha distrutto", afferma il padre, che racconta che i bambini della zona ora si rivolgono a suo figlio con gli appellativi utilizzati dal sindaco, e per questo non vuole più uscire di casa.

L'uomo afferma che dopo l'episodio non si è fatto sentire nessuno per scusarsi, e ritiene quella subita dal figlio "un'aggressione", non utile a scopo educativo, come invece sostiene il sindaco, che si è difeso dalle critiche che lo hanno travolto. Ma il padre, che annuncia querele, di conciliare la situazione non vuole saperne: "soprattutto dopo che ha affermato che lo avrebbe rifatto cento volte", conclude.