Stavolta la notizia sembra certa, anche se manca la conferma ufficiale da parte della nota organizzazione terroristica. Abubakar Shekau, leader del gruppo jihadista Boko Haram, sarebbe morto nel corso di un raid aereo effettuato dalle forze militari nigeriane nel Borno, regione che si trova nella zona nord orientale del Paese ed è stretta tra i confini di Niger, Ciad e Camerun. Nel Borno ha sede una delle principali roccaforti di Boko Haram e la zona è oggetto di una violenta controffensiva dell'esercito regolare nigeriano che ha intenzione di farla finita con l'organizzazione che dal 2009 ad oggi ha causato più vittime di altre forze jiahdiste ben più "celebrate" dai media come l'Isis ed Al Qaeda.

La probabile rottura con l'Isis

Abubakar Shekau era leader indiscusso di Boko Haram dal 2009, dopo la morte di Mohamed Yusuf che aveva fondato l'organizzazione sette anni prima. Sotto la sua guida, le incursioni dei miliziani avevano raggiunto una frequenza ed una ferocia inaudita che aveva messo a ferro e fuoco intere zone della Nigeria e degli Stati confinanti. A marzo dell'anno scorso, i jiahdisti nigeriani avevano ufficializzato la propriaalleanza con lo Stato Islamico ma questo asse terroristico avrebbe subito una crisi, tanto da giungere ad una probabile frattura annunciata nei primi giorni di agosto. Lo scorso 3 agosto infatti Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato, aveva reso noto che Boko Haram aveva un nuovo leader nella persona di Abu Musab al-Barnawi, già portavoce del gruppo armato.

Poco più di 24 ore dopo era arrivata la smentita di Shekau che aveva ribadito a chiare lettere la sua leadership. Questa è stata probabilmente la sua ultima dichiarazione pubblica, l'incurisione aerea nel Borno avrebbe provocato la morte di oltre 300 miliziani di Boko Haram tra i quali alcuni importanti capi. Shekau sarebbe tra questi, la notizia del suo ferimento mortale è stata resa nota dall'International Business Times che ha sottolineato come la fonte non possa essere verificata in maniera indipendente.

Pertanto, ci si deve fidare del governo nigeriano che spesso, ad onor del vero, ha nascosto tante verità sulle guerre che ormai da anni insaguinano questa vasta aerea del continente africano.

Non è il primo annuncio della sua morte

Abubakar Shekau era stato dato per morto già nel 2014. Anche in quel caso, una fonte rimasta anonima ne aveva annuciato l'uccisione nel corso di violenti scontri tra le milizie di Boko Haram e l'esercito regolare del Camerun.

Meno di un mese dopo, però, era ricomparso in un video affermando di essere ancora vivo. Pochi mesi fa, in un altro video diffuso in rete, lo stesso Shekau era apparso molto provato e privo della crudele e baldanzosa sicurezza che ha sempre caratterizzato i suoi proclami. In quella circostanza aveva dichiarato di "essere vicino alla fine". Tra gli ultimi video di propaganda prodotti da Boko Haram, ha destato rabbia e sgomento quello diffuso in Rete pochi giorni prima dello scorso Ferragosto, dove i miliziani mostravano legiovani donne rapite oltre due anni fa a Chicbok, nel Nord della Nigeria. In quella circostanza 273 studentesse di un collegio finirono nelle mani dei jihadisti che avevano intenzione di usarle come pedine in uno scambio con i loro prigionieri finiti nelle carceri di Lagos. Oltre 200 ragazze sarebbero ancora nelle mani dei terroristi.