Doveva essere una sera di fine estate come tante altre passate in discoteca nella famosa località balneare di Rimini. Un'uscita tra amiche coetanee, tanta voglia di divertirsi, allegria, euforia eforse qualche bicchiere di alcool di troppo. Una serata che purtroppo è finita in tragedia per una ragazzina di 17 anni, che è stata trascinata da uno sconosciuto nei bagni di una discoteca e violentata.
La violenza consumata in discoteca
Ma ad aggiungere violenza a violenza hanno pensato le amiche della ragazza, proprio quelle che non avrebbero mai dovuto lasciarla sola e che avrebbero dovuto aiutarla dopo la violenza.
Già perché proprio quelle che questa ragazza considerava fino a quel momento "amiche", sono diventate ben presto anche loro carnefici, riprendendo con il cellulare l'intera scena della violenza per poi condividerla su un noto sito di condivisione di messaggi.
I fatti risalgono a qualche settimana fa, ma sono stati tenuti segreti fino ad ora per dare la possibilità alle forze dell'ordine di accertarel'accaduto e far quindi emergere questa triste verità. La giovane ragazza 17enne sembra avesse bevuto un po' troppo quella sera, tanto da essere completamente ubriaca. Un giovane albanese, approfittandosi dello stato della ragazza che non aveva più le forze neanche per reagire, l'ha quindi trascinata nei bagni della discoteca e consumato la violenza.
L'incredibile reazione delle amiche
Ma ciò che ha sconcertato di più - primi i Carabinieri che stanno conducendo le indagini sul caso - è stata l'assenza di sentimenti di quelle amiche o presunte tali. Non solo si erano accorte del fatto che l'albanese avesse brutte intenzioni contro la ragazza, ma non hanno fatto niente per fermarlo e peggio ancora hanno ripreso tutta la scena filmandola e divulgata sui social network per schernire la vittima.
La 17enne proprio non poteva credere ai suoi occhi quando leè arrivato il giorno dopo su un noto social di messaggistica istantanea un video che ritraeva la scena della violenza, perché lei di quella sera non ricordava pressoché nulla. Fatto che è stato presto condiviso con i genitori, che hanno immediatamente sporto denuncia ai Carabinieri.