È stata una maxi indagine quella che si è conclusa a Livorno, volta a scoprire i negozi che vendevano Prodotti Pericolosi. Un'operazione della guardia di finanza che ha coinvolto vari comuni della provincia di Livorno, e ha visto finire nel mirino soprattutto negozi di etnia cinese. Le merci erano contraffatte e anche dannoseper la salute, infatti ne è stato ordinato l'immediato sequestro.

Le indagini erano cominciate all'inizio dell'estate e sono terminate nel mese di agosto. Sono stati presi pesanti provvedimenti nei confronti di quelle attività che possedevano tale merce, che andava dai prodotti semplici per la casa a quelli per l'igiene intima.

Mancava la tracciabilità

Giocattoli, accessori per telefonia, cosmetici e prodotti per l'igiene personale privi di una linea guida sulla loro composizione o istruzione per l'uso. In questo modo ne veniva impedita la corretta tracciabilità e, soprattutto, non c'era modo di conoscerne la composizione. Mancavano, inoltre, tutti i dati essenziali che forniscono dettagli sul confezionamento, dai quali si può evincere l'eventuale pericolosità del prodotto, rendendo gli articoli non idonei alla messa in vendita. Un altro grande lavoro della guardia di finanza che opera sul territorio italiano alla ricerca di frodied evasioni con grande impegno .

Pesanti sanzioni

La violazione al codice di consumo è stata subito segnalata alla Camera di Commercio per ogni singola attività scoperta, e le sanzioni che sono state applicate ai colpevoli di reato sono pari a 25 mila euro.

Oltre all'ammenda, verrà distrutto tutto il materiale sequestrato, creando un ulteriore danno economico ai negozianti che non ne recupereranno le spese di acquisto.

Nel comune di Livorno sono stati 25 mila i prodotti sequestrati, oltre 60 mila nei comuni di Rosignano e Cecina. Se si vanno ad analizzare i dati che sono stati raccolti dall'inizio dell'anno da parte della guardia di finanza, le merci contraffatte o pericolose sequestrate in tutta la provincia di Livorno ammontano a oltre 150 mila unità. Le autorità ribadiscono l'importanza di non acquistare prodotti di dubbia provenienza e, per i quali, non vi siano chiare certificazioni che li rendono idonei alla vendita.